A «Verissimo» Luca Zingaretti, l'amore e il debutto da regista: «Luisa è il mio privilegio»

Covermedia

31.3.2025 - 16:30

Luca Zingaretti
Luca Zingaretti


A «Verissimo» l'attore si confessa: il legame con la moglie Luisa Ranieri, la paternità come cura delle ferite infantili e l'emozione per il suo primo film, «La casa degli sguardi».

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Un abbraccio, una parola sussurrata e gli occhi lucidi di Luisa Ranieri. Così Luca Zingaretti ha vissuto l'anteprima privata del suo primo film da regista, «La casa degli sguardi».

L'attore, visibilmente emozionato, ha raccontato a Verissimo il momento in cui la moglie ha visto per la prima volta la pellicola: «Le ho mostrato il film in una saletta, ma io ero troppo agitato per restare. Sono rientrato solo alla fine. Lei era lì, commossa. Mi ha abbracciato e ha detto: «Bravo». E a me è bastato».

Una storia d'amore che dura dal 2005, suggellata nel 2012 con il matrimonio. «Siamo una coppia normale che ha la fortuna di volersi bene. La condivisione del lavoro ci ha aiutato», ha detto l'attore romano a Verissimo.

Ma poi aggiunge: «Ci sono due elementi fondamentali in una relazione: il rispetto e la volontà di non sedersi mai. Rinnovarsi ogni giorno. Il vero privilegio tra noi è dirsi la verità. Viviamo in un mondo dove nessuno la dice».

Con Luisa ha costruito una famiglia: due figlie, Emma e Bianca, che lo hanno aiutato a riscoprire la bellezza dello stupore. «Attraverso i bambini curiamo le nostre ferite da bambini, no? In questo senso i bambini sono una cosa meravigliosa. Mi hanno insegnato tanto». E confida anche un desiderio mai del tutto sopito: «Se mi chiedi se avrei piacere di avere un figlio maschio ti direi di sì, perché sono rapporti diversi. Ma le mie figlie le adoro».

Tra le donne, dice, si muove benissimo: «Penso che la donna sia di una complessità superiore, ci colora la vita». Una frase che riassume perfettamente l'universo affettivo dell'attore, cresciuto anche con l'energia travolgente di una madre fuori dagli schemi. «Era l'aspetto dionisiaco della mia vita, faceva della sua esistenza un lunapark. Un'entusiasta che sorseggiava la vita».