Spettacolo Mai per sempre, una storia sui nostri lati oscuri

ANSA

22.9.2020 - 16:28

In sala dal 24 settembre il film di e con Fabio Massa

ROMA, 22 SET – Una storia popolare come tante in una periferia napoletana senza camorra e, solo alla fine, un pizzico di ordinaria tragedia. MAI PER SEMPRE di Fabio Massa è così, un film – in sala da giovedì in 50 copie con Goccia Film – un po' marziano, anomalo, una sorta di sceneggiata dai toni leggeri con tanto di cattivi e buoni che si confondono gli uni con gli altri.

Protagonista Luca (Interpretato dallo stesso regista) ragazzo napoletano di famiglia benestante che pur di costruirsi una vita normale e avere un lavoro onesto dalla sua città si trasferisce in Puglia dove apre un'officina meccanica con il suo miglior amico Antonio (Emiliano De Martino) e si innamora di Maria (Yuliya Mayarchuk), una ragazza ucraina con la quale vuole tanto farsi una famiglia.

Tutto sembra andare per il meglio fino quando la dolce ed affidabile Maria si trova costretta a fare i conti con il suo passato che veste i panni di Livio (Massimiliano Rossi), un balordo tornato in paese.

Ma il dramma, quello vero, arriva anche per Silvana (Cristina Donadio), madre di Luca, una donna legata da tempo a Saverio (Gianni Parisi), avvocato che ha preso il posto del marito dopo che lui le ha fatto violenza.

Spiega oggi a Roma il regista, già autore, tra l'altro di 'Aeffetto Domino', sul pubblico a cui si rivolge: «In questo film più che la camorra c'è un sottobosco malavitoso, una sorta di fango, di negatività, tutte cose che convivono insieme a emozioni tradizionali, come l'amicizia e l'amore. Credo che in questo senso la storia di 'Mai per sempre' sia per un pubblico a 360 gradi. Insomma – aggiunge – credo che questo film abbia un target a tutto tondo senza una connotazione precisa».

E ancora Fabio Massa: «Mi interessava soprattutto indagare su tutte le sfaccettature del tradimento e dell'abbandono. Da lì e nata una storia che prende le distanze dai luoghi comuni e cerca di approfondire i lati oscuri di ognuno di noi. Non era nostra intenzione parlare di camorra, infatti non lo abbiamo fatto, ma non abbiamo potuto evitare di toccare alcuni argomenti come la corruzione, come si intuisce nella figura dell'avvocato Saverio». (ANSA).

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