Spettacolo Marilyn Manson: carriera «distrutta» dalla sparatoria di Columbine

(Cover) - IT Showbiz - Il massacro della Columbine High School ha «distrutto» la carriera di Marilyn Manson.

Il controverso rocker fa riferimento a uno degli episodi più sanguinosi della recente storia americana: era il 21 aprile 1999 quando un gruppo di teenager si introdusse in una scuola del Colorado e aprì il fuoco contro studenti e insegnanti, assassinando in totale 13 persone.

I killer - uccisi dalla polizia nella sparatoria -, indossavano delle t-shirt con la scritta Marilyn Manson, ragione per cui, suo malgrado, il cantante venne tirato in ballo nello scandalo e fu additato da molti come un cattivo esempio per i giovani.

Sulle pagine del The Guardian, la star ha ricordato: «Qualcuno diede loro dei soldi e furono loro a decidere se comprare delle pistole o dei dischi. Se (gli assassini) avessero comprato solamente il mio album, a quest’ora starebbero meglio. Ma all’epoca alcune persone mi addossarono la colpa, per loro ero io il responsabile della sparatoria. Le mie vendite per fortuna non peggiorarono, ma l’intero periodo della Columbine ha distrutto la mia carriera».

In un’intervista rilasciata nel 2013 al giornalista Larry King, Manson affermava: «Ero diventato un facile bersaglio da colpire. Io recitavo la parte del cattivo, ma il cattivo ha un ruolo chiave in ogni buona storia che si rispetti. Ancor prima della conclusione delle indagini, la gente diceva che una gang di ragazzini indossava delle t-shirt di Marilyn Manson mentre sparava in una scuola. Penso di essere stato ritenuto responsabile di almeno 36 sparatorie nelle scuole americane».

Cover Media