Spettacolo Meryl Streep: «No alla comfort zone»

Protagonista del nuovo film di Steven Soderbergh, «The Laundromat», la super star continua a lavorare sodo: «Non vedo le sfide come fossero i compiti a casa o una medicina da ingoiare»

Meryl Streep torna alla ribalta grazie al nuovo film di Steven Soderbergh, «The Laundromat». La pellicola racconta lo scandalo dei Panama Paper, la più grande soffiata in campo finanziario che, nel 2016, portò alla luce un sistema di società off-shore che permise per decenni ai più ricchi della Terra di sfuggire al fisco.

Per la Streep si è trattato di un ruolo tosto, dove ci ha messo la faccia, come spiega nell’intervista riportata da Io Donna.

«“The Laundromat” è un modo per fare la mia parte. C’è chi ha perso la vita per portare avanti queste indagini  – c’è chi continua a morire per la Verità – e io mi sono impegnata al massimo: la scena finale è una delle cose più difficili che mi siano capitate in vita mia, ho preteso di girarla più volte», spiega l’attrice applaudita al festival del cinema di Venezia, che non ha perso la gita degli esordi.

«Io non vedo le sfide come fossero i compiti a casa o una medicina da ingoiare. le amo perché sono il mio modo di mantenere la mente attiva, visto che – soprattutto quando si inizia ad avere una certa età – tendi a fossilizzarti sulle tue opinioni. È bello che qualcosa ti obblighi ad andare oltre… Se vuoi restare nella comfort zone, meglio andare a dormire».

E sul sistema di frodi dal quale è liberamente tratto il film ha le idee chiare.

«Tutti ci appoggiamo a persone che sono più attive di noi nell’impegno, ma ciò non significa che non possiamo dare il nostro contributo. Nel caso delle speculazioni finanziarie, nessuno che abbia investimenti – seppur piccoli – può chiamarsi fuori, siamo tutti complici del sistema che è alla base delle frodi».