Spettacolo n/a

ANSA

2.11.2017 - 12:40

'Attenzione a prezzi troppo bassi o certificati non genuini'

UDINE, 27 OTT - "A livello nazionale si è censito un incremento delle truffe, in sostanza delle contraffazioni delle opere d’arte". Lo ha spiegato il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine, capitano Lorenzo Pella, a margine dell’incontro 'L'arte non vera non può essere arte' organizzato a Udine nel contesto delle iniziative del Comando nazionale riferite al Piano strategico 2017/2018 del Consiglio Nazionale Anticontraffazione.

"C’è parecchia gente che acquista, spesso in perfetta buonafede, opere che ritiene autentiche ma che tali non sono", ha aggiunto il capitano Pella. E' delle cronache di ieri il caso di un acquirente friulano che, in buonafede, ha acquistato su siti web di aste on-line un'opera che poi si è rivelata falsa. Spesso – come ha spiegato anche nel corso del convegno uno dei relatori, il pm Elena Torresin della Procura di Udine – le opere contraffatte vengono compravendute on-line, anche accompagnate da false dichiarazioni di autenticità.

"L'importante è non avere fretta, valutare con calma anche il prezzo, affidarsi a una persona terza e, come suggeriva il pubblico ministero, contattare le fondazioni degli autori che esistono e collaborano molto volentieri per togliere dal mercato pezzi non genuini che vanno a sfalsare il mercato stesso anche da un punto di vista commerciale".

"Su internet – ha ricordato ancora nel convegno il pm Torresin – oltre a opere d'arte contemporanee contraffatte capita anche di trovare reperti antichi originali. Pezzi che non si possono né acquistare né detenere perché il codice dei beni culturali contrasta questo comportamento – ha chiarito ancora il capitano Pella -. E' illegittima la sola detenzione di tutto ciò che è archeologico". La detenzione è impossibile sia per la scoperta fortuita "che deve essere denunciata entro 24 ore all’autorità". Mentre l’attività di ricerca di reperti non autorizzata dalla Soprintendenza è reato in sé stesso.

Si tratta di casi che il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine – inaugurato nel luglio dello scorso anno – ha già avuto modo di indagare. (ANSA).

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