Spettacolo Natalie Portman: «Se gli astronauti impazzissero, li capirei»
L’attrice è protagonista di «Lucy in the sky» in cui interpreta un’astronauta in crisi al termine di una missione sullo spazio.
Se dopo una missione spaziale, gli astronauti tornassero sulla Terra con problemi di instabilità mentale, Natalie Portman comprenderebbe perfettamente.
L’attrice, nel preparare il nuovo film «Lucy in the sky», ha trascorso lunghe ore con gli esperti della NASA presso la Stazione Spaziale Internazionale, dove ha assistito agli sforzi fisici ma sopratutto psicologici, a cui vengono sottoposti gli astronauti prima dei lanci.
«Raccontavano di quanto fosse difficile tornare a casa, proprio a livello fisico», ha dichiarato a WENN. «È dura tornare sui propri piedi quando si è stati a lungo in uno spazio privo di gravità».
«C’è tutto un protocollo per il benessere psicologico perché è uno shock andare su e poi tornare giù per tutti loro. Ci sono molti controlli per i potenziali astronauti per il loro benessere sociale ed emotivo, perché anche stare lassù è davvero difficile, rimanere con un piccolo gruppo di persone in uno spazio limitato per lunghi periodi di tempo in condizioni a volte stressanti - spiega -. Devono essere abbastanza stabili anche per avere l'opportunità di andare, il che rende ancora più degno di nota il fatto che qualcuno possa tornare con un disfacimento così estremo, come accade al mio personaggio».
Nel film, Natalie interpreta l’astronauta Lucy Cola, alle prese con una serie di problemi esistenziali al termine di una missione sullo spazio.
