Spettacolo Nicki Minaj vince la battaglia legale contro Tracy Chapman

CoverMedia

18.9.2020 - 09:31

2018 MTV Europe Music Awards held at the Bilbao Exhibition Centre - Press Room

Featuring: Nicki Minaj
Where: Bilbao, Spain
When: 05 Nov 2018
Credit: Dutch Press Photo/WENN.com

**Not available for publication in The Netherlands**

Featuring: Nicki Minaj
Where: Bilbao, Spain
When: 05 Nov 2018
Credit: Dutch Press Photo/WENN.com

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2018 MTV Europe Music Awards held at the Bilbao Exhibition Centre - Press Room Featuring: Nicki Minaj Where: Bilbao, Spain When: 05 Nov 2018 Credit: Dutch Press Photo/WENN.com **Not available for publication in The Netherlands** Featuring: Nicki Minaj Where: Bilbao, Spain When: 05 Nov 2018 Credit: Dutch Press Photo/WENN.com **=Not available for publication in The Netherlands**
Source: Dutch Press Photo/WENN.com

La rapper è stata assolta dall’accusa di plagio avanzata nel 2018 dall’artista, a proposito della hit "Baby Can I Hold You”.

Nicki Minaj è stata assolta dall’accusa di plagio, avanzata da Tracy Chapman.

La rapper era stata citata in giudizio dalla Chapman nell’ottobre 2018 per aver inciso in maniera non autorizzata una cover della nota canzone “Baby Can I Hold You”, intitolata “Sorry” nella versione della star dell’hip hop e dell’allora fidanzato Nas.

In realtà, Nicki nell’agosto dello stesso anno aveva chiesto alla Chapman il permesso di poter inserire il brano nel suo nuovo album Queen, ritardandone per questa ragione l’uscita. Non avendo ottenuto il via libera, la Minaj aveva scelto di non includere nel suo ultimo disco la traccia, che è comunque finita in Rete ad opera del DJ newyorkese Funkmaster Flex, che ne aveva tenuto una copia.

Nicki ha sempre ribadito la sua innocenza, chiedendo l’archiviazione del caso.

Oggi, il giudice distrettuale Virginia A. Phillips ha sentenziato in favore della Minaj, dichiarando il «corretto utilizzo» della canzone, nell’interpretazione della rapper.

«Gli artisti sperimentano spesso con altre opere prima di chiedere la licenza a chi ne detiene i diritti, che a sua volta chiede di poter valutare un prodotto finito prima di concederli», si legge nella motivazione. «Se una sentenza abolisse queste pratiche comuni limiterebbe la creatività e soffocherebbe l'innovazione nell'industria musicale».

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