La showgirl parla della TV Paola Barale: «Avevo vissuto sotto una campana di vetro, ma non mi ero goduta la vita»

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19.8.2024 - 13:00

Paola Barale
Paola Barale

La showgirl si dedica a temi complessi come la maternità surrogata e il turismo sessuale. Il suo libro sulla menopausa, «Non è poi la fine del mondo», ha ispirato una proposta di legge.

Negli anni '90, Paola Barale era il volto rassicurante della TV italiana, la «fidanzatina d'Italia» che incantava il pubblico con i suoi maglioncini pastello.

Ma, come racconta in una recente intervista, quella ragazza è ormai un ricordo lontano. «Se fossi ancora la ragazza che girava la ruota della fortuna in un programma di Mike Bongiorno dovrei preoccuparmi. Le esperienze ci cambiano e io ho avuto una vita piena: lavoro da 40 anni, ho iniziato a 17. Ringrazio l'universo per avermi portato tante opportunità, ma già quando lasciai Buona Domenica nel 2002 quella tv me la sentivo stretta», dice con consapevolezza nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Dopo aver lasciato il mondo della televisione che, a suo dire, stava diventando troppo stretto per lei, Paola ha affrontato momenti difficili, come il divorzio da Gianni Sperti e l'improvvisa scomparsa di richieste lavorative. «(...) Era anche un periodo in cui non stavo più bene con il mio marito dell'epoca. Mi dissi che ero fortunata, avevo guadagnato tanto e che quando hai la possibilità di scegliere la devi onorare. Per cui, me ne andai. Un anno dopo, io e Gianni Sperti ci eravamo lasciati, ma ero passata da essere richiesta tutti i giorni ad avere di colpo nessuna richiesta. Può essere deleterio, se non hai un equilibrio solido».

In giro con il mondo con Raz Degan

Questo spirito di resilienza l'ha portata a viaggiare per il mondo con Raz Degan, un'esperienza che le ha aperto gli occhi su una realtà ben più ampia di quella che aveva conosciuto fino ad allora. «Io non mi sono pentita. Incontrai Raz Degan, ero innamorata persa e iniziai a girare il mondo con lui e lì mi sono accorta che il mondo era più grande di quello che avevo conosciuto. La tv non mi mancava. Sentivo che avevo vissuto sotto una campana di vetro, ma non mi ero goduta la vita. Avevo sempre solo lavorato».

Nonostante i successi, Paola non ha mai cercato la ricchezza, ma la sicurezza economica, un obiettivo che l'ha guidata fin dagli esordi, quando, ancora giovanissima, fu scoperta come sosia di Madonna. «Non era la mia attività preferita, ma mamma mi dava una paghetta di cinquemila lire a settimana, mentre per un'apparizione mi davano un milione e avere denaro mi piaceva. Non ho mai ambito alla ricchezza, ma alla sicurezza economica sì. Andai a vivere da sola, l'anno dopo mi prese Mike. Dopo sette anni, però, stava diventando una specie di lavoro di ufficio e io non sono da ufficio. Quando Canale 5 mi chiese se volevo presentare «La sai l'ultima?» con Gerry Scotti, accettai, ma mi dissero che dovevo essere io a dirlo a Mike, che era un signore vecchio stile. Avevamo un rapporto formale, come fra datore di lavoro e dipendente. Glielo comunicai e sembrava che l'avesse presa bene. Torna il giorno dopo e, in studio, davanti a tutti, mi accusa di irriconoscenza, mi tratta malissimo. Non me l'aspettavo. Ebbi una crisi di pianto pazzesco».