Spettacolo Paris Jackson: «Mi tagliavo e mi provocavo delle bruciature»

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8.7.2020 - 13:09

2020 Vanity Fair Oscar Party following the 92nd Oscars at the Wallis Annenberg Center for the Performing Arts in Beverly Hills, California on February 9, 2020.

Featuring: Paris Jackson
Where: Beverly Hills, California, United States
When: 10 Feb 2020
Credit: Sheri Determan/WENN.com

Featuring: Paris Jackson
Where: Beverly Hills, California, United States
When: 10 Feb 2020
Credit: Sheri Determan/WENN.com
2020 Vanity Fair Oscar Party following the 92nd Oscars at the Wallis Annenberg Center for the Performing Arts in Beverly Hills, California on February 9, 2020. Featuring: Paris Jackson Where: Beverly Hills, California, United States When: 10 Feb 2020 Credit: Sheri Determan/WENN.com Featuring: Paris Jackson Where: Beverly Hills, California, United States When: 10 Feb 2020 Credit: Sheri Determan/WENN.com
Source: Sheri Determan/WENN.com

La cantante, figlia di Michael Jackson, iniziò a infliggersi del dolore fisico, dopo essere stata bollata come “grassa” da una cugina.

Le parole possono fare molto male. Lo sa bene Paris Jackson, che, dopo essere stata bollata come “grassa” dalla cugina, ha sfogato la sua rabbia in episodi di autentico autolesionismo. La pericolosa spirale ebbe inizio dopo la morte del padre, il Re del Pop Michael Jackson, quando Paris si trasferì a casa della nonna Katherine.

La donna permetteva ai nipoti di mangiare bevande zuccherate e dolciumi di ogni tipo. Come risultato la oggi 22enne, che in passato ha sofferto di ansia, depressione e pensieri suicidi, attirò le ironie altrui a causa dei suoi chili di troppo.

Durante la serie lanciata su Facebook Watch con il fidanzato Gabriel Glenn, Paris ha ricordato: «Presi tanto peso e il cibo era diventato una droga... poi una cugina mi chiamò “grassa”. Fu allora che mi dissi: “Non lo farò mai più”. Ed è stato lì che ho cominciato a fare autolesionismo».

Paris, che aveva appena 11 anni quando il padre Michael morì, si infliggeva del dolore fisico per sfogare la rabbia che aveva dentro.

«Mi tagliavo e mi bruciavo volontariamente. Non pensavo alla morte perché mi sembrava di avere sempre il controllo del rasoio. Sapevo che potevo infilzarlo fino a una certa profondità».

«Lo facevo affinché il mio corpo rilasciasse dopamina. La dopamina si chiama così per un motivo: ti fa sentire bene. Si attiva con il cibo, il sesso, la musica e l’allenamento… ci sono un bel po’ di cose che attivano la dopamina».

«L’autolesionismo è una di quelle e anche i tatuaggi», ha aggiunto Paris.

«Era una distrazione dal dolore emotivo. Lo trasferivo in dolore fisico e nel bisogno di tenere la situazione sotto controllo».

Paris finì in prima pagina nel 2013, quando tentò il suicidio tagliandosi le vene e assumendo un’enorme quantità di antidolorifici. Quella, però, non fu l’unica occasione in cui la star provò a farla finita. «Ho provato a suicidarmi molte volte. Non ce la facevo più», ha raccontato la Jackson, soffermatasi anche sul periodo di terapia in un collegio.

«I problemi con cui ero entrata furono risolti, ma me ne andai con molti altri».

Durante l’episodio, denominato “Trauma Partners?”, Paris ha infine parlato della depressione che «arriva ad ondate».

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