Cinema Pedro Almodovar Leone d'oro a Venezia per «La stanza accanto». Premiati Nicole Kidman e Vincent Lindon

SDA

7.9.2024 - 22:15

Sabato la Mostra del Cinema di Venezia ha assegnato il Leone d'Oro a Pedro Almodovar per il suo primo film americano. In «The Room Next Door», il regista spagnolo dirige le attrici Tilda Swinton e Julianne Moore in una storia di suicidio assistito.

Pedro Almodovar, Leone d'oro a Venezia per "La stanza accanto".
Pedro Almodovar, Leone d'oro a Venezia per "La stanza accanto".
ATS

Keystone-SDA

«La stanza accanto» racconta la storia di Ingrid (Julianne Moore), una romanziera angosciata dalla fine della vita, e di Martha (Tilda Swinton), sua amica d'infanzia, ex reporter di guerra abituata a sfidare la morte, che vive da sola nel suo bellissimo appartamento di New York e che, malata di cancro, decide di togliersi la vita.

«Credo che dire addio a questo mondo in modo corretto e dignitoso sia un diritto fondamentale di ogni essere umano», ha detto l'ex enfant terrible della Movida ricevendo il premio sul palco del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia.

«So che questo diritto va contro le religioni o le credenze che hanno Dio come unica fonte di vita», ha aggiunto. Ma ha esortato «i credenti di tutte le religioni a rispettare e a non interferire nelle decisioni individuali in materia».

«Gli esseri umani devono essere liberi (...) di morire quando la vita è insopportabile per loro», ha concluso.

Il primo premio importante

All'età di 74 anni, Almodovar, autore di capolavori premiati con l'Oscar come «Tutto su mia madre» e «Parla con lei», non aveva mai vinto il primo premio in un festival cinematografico.

Alla fine è stata la giuria presieduta da Isabelle Huppert, altro grande volto del cinema d'autore europeo, ad assegnare il premio allo spagnolo, cineasta di donne e sentimenti per eccellenza.

«Questo è il mio primo film in inglese, ma lo spirito è spagnolo», ha commentato. Personaggio colorato, che si presenta ancora a Venezia con un abito rosa salmone, Almodovar nasconde tuttavia una certa oscurità, più marcata negli ultimi anni.

Se il suo nome è stato a lungo sinonimo di trasgressione, umorismo audace, melodrammi fiammeggianti ed eroine straordinarie, le sue opere sono sempre più tormentate dal declino fisico e dalla paura della morte.

Per spiegare questa nuova gravità, l'autore evoca spesso la sua vita di uomo anziano, solitario, con un gatto e «fantasmi».

Vincent Lindon come padre

La Mostra ha premiato anche un'altra figura nota, questa volta del cinema francese: Vincent Lindon.

L'attore 65enne ha vinto il premio per un ruolo che gli calza a pennello, che unisce l'intimo, il sociale e il politico, quello di un padre che si confronta con la deriva di uno dei suoi figli verso l'estrema destra violenta, in «Playing with Fire».

«È molto raro che un presidente francese (di una giuria) sia così generoso con qualcuno del suo stesso Paese. È molto raro e molto chic», ha sorriso prima di abbracciare Isabelle Huppert, che gli offriva «un premio che (lui) sognava da tempo e (che) cambia il corso della vita».

La sensuale Nicole Kidman

Il premio per la migliore attrice è andato a Nicole Kidman che, a 57 anni, ha messo in luce ancora una volta la sua immagine glamour in «Babygirl», un thriller erotico di nuova generazione.

L'attrice si espone come mai prima d'ora nel ruolo di un magnate della tecnologia newyorkese che ha una relazione con una giovane apprendista che la conduce in un gioco sadomaso soft.

Il premio è anche un messaggio: premia un film post-MeToo e saluta una rara assunzione di rischio nel settore. La Kidman viene ripresa a quattro zampe, mentre succhia una tazza di latte in un gioco di sottomissione, nuda, di spalle o mentre fa iniezioni di botox.