Abusi sessuali R. Kelly a processo: «È un predatore»

Covermedia

19.8.2021 - 11:10

Surviving R Kelly
Surviving R Kelly

Il cantante è accusato da varie donne per reati sessuali.

È iniziato il processo contro R. Kelly, su cui pendono vari capi d’accusa per reati a sfondo sessuale.

Nella prima udienza, una delle presunte vittime, Jerhonda Pace, ha rivelato di aver perso la verginità all’età di 16 anni, dopo aver incontrato il cantante nel 2009. Per i sei mesi successivi, la ragazza sarebbe stata abusata fisicamente ed emotivamente dalla star di «I Believe I Can Fly».

Jerhonda doveva seguire gli ordini impartiti dal cantante, Robert Sylvester Kelly all’anagrafe: una sorta di vero e proprio decalogo di regole da rispettare.

La sua legale, Maria Cruz Melendez, ha definitivo Kelly «un predatore»: l’artista, infatti, pare facesse leva sulla sua fama per adescare delle ragazze minorenni, finendo per controllare ogni aspetto delle loro vite.

Come riporta il New York Times, Pace veniva costretta da Kelly a chiamarlo «papino» e ossequiarlo ogni volta che arrivava a casa: non farlo, significava andare incontro ad abusi sessuali di vario tipo.

Il 54enne è stato rinviato a giudizio nel 2019, con l’accusa di essere a capo di una vera e propria organizzazione criminale che si occupava di procurargli ragazze anche minorenni per il sesso nelle varie città dove si recava per tour e registrazioni.

Kelly è accusato anche di aver infranto il cosiddetto «Mann Act», che punisce i crimini di traffico di esseri umani e prostituzione.

Pace è una delle sei donne che hanno parlato degli abusi nel documentario «Surviving R. Kelly»: quattro di loro hanno scelto di rimanere nell’anonimato, mentre la sesta è la cantante defunta Aaliyah, morta a seguito di un incidente aereo nel 2001.

Kelly sposò illegalmente l’astro nascente della musica nel 1994: lei aveva 15 anni, lui 27. L’ex manager di Aaliyah ha accusato R. Kelly di aver architettato il matrimonio e di aver falsificato i documenti per dimostrare che la ragazza fosse maggiorenne.

I problemi con la legge sono iniziati circa 20 anni fa, quando il cantante venne processato e poi assolto per 14 reati legati alla pedo-pornografia, dopo che una delle presunte vittime si rifiutò di testimoniare.

Kelly si è sempre definito innocente.

Nicole Blank Becker, una delle quattro legali dell’artista, ha dichiarato: «Vi saranno raccontate così tante bugie, signore e signori, che nemmeno il governo sarà in grado di districare il disordine delle bugie».