Musica «Blowin' in the Wind» di Bob Dylan venduta a una cifra record 

SDA

7.7.2022 - 21:20

Bob Dylan in una conferenza stampa a Parigi nel 1966, quattro anni dopo aver registrato "Blowin' in the Wind" (foto d'archivio)
Bob Dylan in una conferenza stampa a Parigi nel 1966, quattro anni dopo aver registrato "Blowin' in the Wind" (foto d'archivio)
Keystone

La prima registrazione in studio di Bob Dylan dal 1962 del suo classico «Blowin' in the Wind» è stata battuta all'asta da Christie's a Londra per 1 milioni e 482 mila sterline, pari a 1 milioni e 735 mila franchi. Lo ha reso noto la casa d'aste.

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La nuova versione, autografata dal suo 81enne autore, ha debuttato con Ionic Original, un nuovo formato di musica analogica sviluppata dallo storico collaboratore T Bone Burnett per la sua nuova società NeoFidelity: è un unico esemplare di alluminio ricoperto di lacca su cui è incisa «una spirale di musica». La stima della vigilia era tra le 600 mila e il milione di sterline.

«Formato superiore ai Cd e agli Lp»

«Blowin' in the Wind» era stata registrata dal futuro premio Nobel nel luglio 1962. La nuova incisione, che secondo Burnett offre una qualità di suono largamente superiore al digitale, ai Cd e agli Lp di vinile, risale all'anno scorso.

«Sessant'anni dopo Bob ci regala una nuova registrazione, rilevante per i nostri tempi, ma anche evocativa di decenni di vita e di esperienza dell'artista», aveva detto Burnett. Il disco è il primo nel nuovo formato da quando 70 anni fa il vinile soppiantò la resina di gommalacca.

I fan più devoti hanno potuto ascoltarlo prendendo un appuntamento con le sedi di Christie's a Los Angeles, New York e Londra dove il cofanetto di legno che lo contiene era stato esposto prima dell'asta.

Burnett è un produttore e compositore pluripremiato: sue le colonne sonore, premiate ai Grammy, includono «O Brother, Where Art Thou?», «The Big Lebowski», «Cold Mountain» e «Walk The Line».

Quanto a Dylan, che in maggio ha compiuto 81 anni, questi sono mesi importanti: ripresa la tournée dopo la lunga pausa della pandemia, il leggendario musicista e poeta sta per pubblicare in novembre un nuovo libro, «Philosophy of Modern Song», con oltre 60 saggi di artisti come Nina Simone, Hank Williams e Elvis Costello.

Inno dei movimenti di protesta

«Blowin' in the Wind» uscì nel maggio 1963 col secondo album di Dylan in studio, «The Freewheelin' Bob Dylan», ma Bob la incise il 9 luglio 1962 (il che fa coincidere l'asta di Christie's praticamente col 60esimo anniversario) dopo averne pubblicato le parole sulla rivista «Broadside» di Pete Seeger.

Negli anni della guerra del Vietnam e delle marce per i diritti civili, il brano divenne un inno dei movimenti di protesta, ammirato e replicato da artisti come Mavis Staples, Sam Cooke, Neil Young e Joan Baez, suonato spesso anche nelle chiese e durante le manifestazioni per la pace.

«E' una delle canzoni più importanti dell'ultimo secolo», ha detto Peter Klarnet, uno specialista di Christie's che condivide «la passione di Burnett per l'eccellenza sonora del suono analogico».