Redmayne e Baron Cohen leader protesta '68 per Sorkin
Ne Il processo ai Chicago 7. Regista a Toronto, storia si ripete
ROMA, 15 SET – Nel 1968 sette attivisti, Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner protestarono all'interno della convention del Partito Democratico a Chicago contro la guerra del Vietnam; ne risultarono proteste di piazza represse dalla polizia e la Guardia Nazionale. I sette finirono a processo (inizialmente con loro al banco degli imputati c'era anche un leader delle Black Panthers, Bobby Seale, che poi fu processato a parte) con accuse come cospirazione e incitamento alla sommossa. Aaron Sorkin, creatore di serie cult come West Wing e sceneggiatore, fra gli altri, di The Social Network, ripercorre i fatti che hanno un'eco estremamente forte nel momento storico delle proteste per il Black Lives Matter, in Il processo ai Chicago 7, film all star con un cast che comprende Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Joseph Gordon-Levitt, Michael Keaton, Frank Langella, Mark Rylance.
Il cineasta e sceneggiatore per la prima volta ha iniziato a interessarsi ai Chicago 7 nel 2006, quando Steven Spielberg gli ha chiesto di scrivere per lui un film sul tema. Il progetto era stato abbandonato, ma dopo il suo primo film da regista, Molly's game (2017), Sorkin ha scritto una nuova versione della sceneggiatura e Spielberg l'ha incoraggiato a dirigere il progetto.
«Tutto questo accadeva proprio mentre Trump nei suoi rally politici – racconta – esprimeva apprezzamento per le passate violenze della polizia contro i protestanti». Questo film riflette «una lezione di storia, ciò che vediamo sta accadendo anche adesso». (ANSA).
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