Cinema Riccardo Scamarcio: «Un film porno? Non lo farei mai»

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19.3.2024 - 13:01

Riccardo Scamarcio
Riccardo Scamarcio

La privacy per l’attore reduce da «Race for Glory», è un valore assoluto e sulla relazione con Benedetta Porcaroli arriva il no comment.

Riccardo Scamarcio si è aperto rivelando frammenti della persona dietro al personaggio.

Da sempre molto riservato quando si tratta della sua vita personale, l’attore ha delineato fin da subito un confine netto tra sé e il mondo esterno, specialmente quando si tratta di questioni personali, come la sua relazione con Benedetta Porcaroli.

«Mai sentito un sex symbol, ma...»

«Le intrusioni nel mio privato mi infastidiscono da sempre. Mi difendo non commentando», dichiara Scamarcio nell’intervista rilasciata a Specchio, riconoscendo però il suo ruolo di sex symbol, specie negli anni successivi al successo di «Tre Metri Sopra il Cielo».

«Non mi sono mai sentito un sex symbol, ma non è una cosa brutta, anzi, mi fa piacere», scherza l'attore nel dietro le quinte di un'intervista a Il Messaggero, rivelando un'attitudine rilassata e autoironica nei confronti della sua immagine. La fama come icona sexy, però, non l'ha tentato verso scelte professionali discutibili.

«Un film porno? Non lo farei mai, siamo già troppi in due», aggiunge Scamarcio che vira poi su questioni più dolorose.

Ora è un uomo più maturo

«Ho perso mio padre, sono diventato adulto, è nata mia figlia, sono diventato uomo. Sono avvenimenti che mi hanno cambiato profondamente».

La sua ultima fatica cinematografica, «Race for Glory», dove Scamarcio non solo recita ma si cimenta anche come produttore e sceneggiatore, riflette questa maturazione. Interpretando Cesare Fiorio nella storica sfida tra Audi e Lancia, l'attore si immerge in una narrazione che va oltre la semplice competizione sportiva.

«Trovo che questa storia racchiuda una metafora dell'Europa: a confronto ci sono due paesi, Italia e Germania, con la prima inferiore alla seconda per tecnologia e investimento economico. Eppure l'Italia riesce a vincere grazie alla propria creatività e a un pilota tedesco».

Il film si distanzia da un patriottismo chiuso e aggressivo, preferendo una visione più inclusiva.

«Nel film tifiamo Italia ma ci smarchiamo dal becero nazionalismo. Un po' di patriottismo ci sta, ma solo quello che include le differenze, non quel patriottismo stupido contro gli altri. Un patriottismo inclusivo».