Spettacolo Roberto Saviano parla dell’amore

CoverMedia

10.10.2019 - 13:12

Source: Covermedia

Abbandonata violenza e malvagità, lo scrittore fa una riflessione sul sentimento più nobile dell’animo umano: «L’amore è come la felicità, sono fatti della stessa materia: nessuna felicità privata è davvero possibile in una società ingiusta».

Nel prologo del magazine GQ di ottobre 2019, Roberto Saviano dedica una special issue all’amore.

40 anni compiuti il 22 settembre, lo scrittore è legato al suo libro-inchiesta più famoso, Gomorra che lo ha portato all’esilio a New York.

Padre della denuncia editoriale su temi scottanti come mafia e corruzione, Saviano ora dice la sua sull’amore dalle pagine del settimanale.

«Non sono mai riuscito a considerare e a trattare l’amore come un sentimento del tutto privato. Privato è l’amore di cui spesso il romanzo si occupa, l’amore che rende felici o l’amore che dà tormento, che scuoia la carne dell’anima. Ma privato non è l’amore che ci mostra noi stessi, il nostro brandello più vero, vero come non sapevamo che fosse. Privato non è l’amore che ci rende forti nell’affrontare la disperazione», spiega lo scrittore.

«E l’amore è come la felicità, sono fatti della stessa materia: nessuna felicità privata è davvero possibile in una società ingiusta. Amore, felicità possono sembrare parole vuote, fin troppo leggere, se ci limitiamo ad attribuir loro una sola dimensione, quella soggettiva. Ma diventano qualcosa di diverso, di potentissimo, quando riguardano tutti».

Per Saviano il soggettivismo nei sentimenti non esiste, ma può esserci solo in relazione ad un gruppo di individui.

«Il punto è: non può esistere alcuna felicità individuale senza la tendenza a una felicità collettiva, così come non si può amare senza che il sentimento che proviamo abbia come scopo quello di fare chiarezza in noi stessi e quindi nel mondo che ci circonda. Ecco, per ora mi limiterò a dire che amare significa illuminare l’ombra, che proprio questa è la sua forza. Ma poi racconterò di come amare, ed essere amati, significhi salvarsi, salvarsi nel senso letterale del termine: non finire nel tunnel della disperazione anche quando, anzi, soprattutto quando le cose vanno male».

Saviano è ora in libreria con In mare non esistono taxi (Contrasto), cronaca delle missioni di quattro fotografi nell’emergenza delle migrazioni.

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