Spettacolo Roman Polanski contro l’Academy

Il regista ricorre alle vie giudiziarie dopo essere stato cacciato dalla commissione che assegna gli Oscar: per il suo legale ci sarebbe un vizio di forma nella modalità di espulsione.

Roman Polanski medita di ricorrere alla vie legali, dopo essere stato espulso dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences.

La massima organizzazione cinematografica, in settimana, ha deciso di «far pulizia» mettendo alla porta il regista di origini polacche e l’attore Bill Cosby.

L’ex protagonista de I Robinson è stato condannato ad aprile per aver prima drogato e poi stuprato l’ex dipendente della Temple University, Andrea Constand.

Polanski è invece ricercato da 40 anni dalle autorità statunitensi. I fatti risalgono agli Anni Settanta, quando la 13enne Samantha Geimer venne violentata dal regista durante un party a Hollywood.

Nel motivare la sua decisione, l’Academy ha dichiarato come i comportamenti dei due non rispettino e non siano «in linea con gli standard di condotta».

Sulle pagine di Deadline, il legale di Polanski, Harland Braun, ha controbattuto affermando come il suo cliente sia stato informato della Academy attraverso una lettera: una mossa che, di per sé, violerebbe il regolamento dell’Academy stessa.

«A Roman è stata semplicemente spedita una lettera, qualcosa che viola l’Art. 5B delle stesse regole imposte dai membri dell’Academy - ha spiegato -. Stiamo pensando di chiedere alla Academy di seguire le sue regole. Roman avrebbe dovuto essere informato con 10 giorni di anticipo, in modo da poter presentare la sua difesa».

Braun ha poi aggiunto di essere in possesso «di documenti da oltre 300 pagine, due documentari e una testimonianza di Samantha Geimer (la vittima di Polanski, ndr)».

Polanski è accusato di stupro, sodomia e di aver fornito droghe a minore. In questi anni ha vissuto tra la Francia e la Svizzera. Ha provato a negoziare la sua posizione con i giudici americani, che però continuano a chiederne l’estradizione per poterlo processare.

L’Academy ha immediatamente controbattuto attraverso un suo portavoce: «Qualsiasi membro può essere sospeso o espulso su decisione del Consiglio direttivo».

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