S.Sepolcro, risplende la Resurrezione
3 anni e 100 mila euro da mecenate per icona di Sansepolcro
ROMA, 23 MAR - Gli occhi del Cristo, che hanno ritrovato l'infinita solitudine, il manto rosa, che scende tra le pieghe lasciando scoperta la ferita sul costato. I soldati addormentati. E sullo sfondo quelle fortezze, venute fuori tra le colline del paesaggio e l'azzurro del cielo terso. Dopo tre anni di studi e restauri torna a mostrarsi nella sua lucentezza la Resurrezione, capolavoro assoluto di Piero della Francesca, che il Vasari definì "di tutte le sue, la migliore", oggi simbolo del comune di Sansepolcro (AR) e del suo Museo Civico. Un lungo intervento- realizzato dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dalla Soprintendenza di Arezzo grazie a un mecenate che lo ha finanziato con 100 mila euro- che ha rivelato nuovi tasselli nella sua storia. "Il dipinto venne spostato qui da un altro luogo- spiega Cecilia Frosinini, Direttrice del Settore Restauro Dipinti Murali dell'Opificio - E’ dunque uno dei più antichi e monumentali trasporti a massello della storia dell’arte". Molti, però anche, i misteri irrisolti
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