A teatro Sabina Guzzanti: «Le mie idee sono poco apprezzate»

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13.12.2022 - 11:01

Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti

L’attrice salirà sul placo del Teatro Ambra Jovinelli dal 15 dicembre con lo spettacolo «Le verdi colline dell’Africa». Con lei anche l’attore Giorgio Tirabassi.

È partito il conto alla rovescia per l’esordio dello spettacolo teatrale «Le verdi colline dell’Africa», che vede Sabina Guzzanti nei panni di autrice e protagonista insieme al collega Giorgio Tirabassi.

«Non ha una trama, non racconta una storia, non è prevista una scenografia e neppure dei veri e propri personaggi (…) È un non-spettacolo e non posso svelare nulla, lo scoprirà il pubblico», spiega la comica nell’intervista rilasciata al Corriere.

Per pubblicizzare la piece teatrale la Guzzanti ha utilizzato i social, che restano però banditi dalla vita di tutti i giorni.

I social sono una trappola

«Con l’avvento della tecnologia, delle piattaforme, dei social network, quali spazi di libertà possiamo ancora trovare? Le multinazionali che gestiscono il web sono diventate ancora più potenti grazie alla pandemia. I social sono diventate delle trappole, che attirano la nostra attenzione, ci gratificano con i vari click, i like, che prima ti alzano il livello di dopamina e dopo ti stroncano, rendendoti prigioniero di un meccanismo.»

»Per questo io, già da tempo, ho smesso di esservi presente, non commento più niente, ma li utilizzo solo quando devo annunciare un mio nuovo progetto: li uso per farmi pubblicità. Il teatro resta un luogo di libertà di espressione, anche se mi sono sempre sentita libera di dire ciò che penso, pur essendo stata spesso poco apprezzata per le mie idee».

La Guzzanti si riferisce ai commenti proferiti nei confronti di Papa Ratzinger.

Il putiferio su Papa Ratzinger

«Non credo di aver commesso altri peccati, se non quello di ragionare con la mia testa e sono convinta di aver detto cose quasi sempre giuste, esprimendole in maniera appassionata, questo sì. In quell’occasione, mi riferivo a certi cardinali retrogradi che paragonavano tutti i gay ai pedofili, il mio era un discorso satirico sicuramente forte, un po’ alla maniera degli stand up americani... e successe un putiferio».

«Parecchie volte ho subito linciaggi collettivi, è stato interessante da un punto di vista antropologico capire come funzionano questi meccanismi. Soprattutto perché sono una donna e, in quanto tale, non posso permettermi di parlare senza essere interrogata».

L’unica eccezione Sabina l’ha fatta nei confronti dell’attuale premier italiano, Giorgia Meloni.
«Ho stima per lei. Una donna Presidente del consiglio penso ci faccia sentire tutte più forti, oltretutto viene da un ambiente più maschilista di quello dell’area progressista e immagino che sia stata anche una scalata faticosa».