Sanremo 2020 Prima serata fra ironia e denuncia, oltre 10 milioni di telespettatori

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5.2.2020 - 11:11

Amadeus batte Claudio Baglioni con oltre il 52% di share. Nella prima serata emozionano Tiziano Ferro e Rula Jebreal, mentre la giuria demoscopica consegna il primo posto a Le Vibrazioni.

Amadeus parte col botto. La prima serata della 70esima edizione del Festival di Sanremo è stata seguita da 10.058.000 di telespettatori, per uno share del 52,2%.

Se considerando la prima parte, dalle 21.35 alle 24, la kermesse ha tenuto incollati allo schermo ben 12.841.000 telespettatori. Battuto Claudio Baglioni, che un anno fa si era attestato attorno al 49%.«52.2% Minchiaaaaaaaa», ha twittato entusiasta Fiorello.

La «benedizione» di don Rosario Fiorello

L’attesissima notte dell’Ariston si è aperta proprio con il comico siciliano, arrivato in teatro in abito talare per dare la propria «benedizione» alla kermesse: «Questo è un festival a rischio 15%, per questa ragione ho indossato l'abito di Don Matteo, uno dei pochi Mattei che funzionano in Italia».

Poi è stata la volta della gara delle Nuove Proposte, con il passaggio alle semifinali di Tecla e Leo Gassman. Prima dell’arrivo della prima big in gara - Irene Grandi -, l’ospite fisso Tiziano Ferro, osannato dal pubblico dell’Ariston, ha intonato Nel blu dipinto di blu.

Achille Lauro protagonista assoluto

La prima delle due co-conduttrici a scendere le scale è stata Diletta Leotta, avvolta in uno splendido abito oro. Seguono le esibizioni di Marco Masini e del protagonista assoluto della prima serata, Achille Lauro.

Il trapper ha portato sul palco dell’Ariston un tributo al Santo che, secondo le scritture, si è spogliato dei beni materiali per dedicarsi alla religione e alla comunità.  Il cantante romano ha quindi iniziato la sua esibizione a piedi nudi avvolto da un lungo mantello damascato.

Tuttavia, poco dopo si è liberato della cappa e ha proseguito sfoggiando un bodysuit con pantaloncini in paillette, color champagne. L’idolo dei social è lui.

Standin ovation per la «ticinese» Rita Pavone

Lacrime e standing ovation alla fine dell'esibizione per la «ticinese» Rita Pavone. Ariston in piedi per la prima volta dall'inizio della serata per l'artista che sul palco ha messo tutta se stessa interpretando «Niente (resilienza 74)», scritta dal figlio Giorgio Merk.

La Pavone, che abita a Lattecaldo, frazione di Breggia, dopo 47 anni dalla sua apparizione sul palco dell'Ariston ha dimostrato che la sua voce, la sua energia e la sua grinta non hanno età.

Momenti nostalgici e commossi tributi

Tra i momenti clou della serata, l’esibizione di Al Bano e Romina Power, introdotti dalla figlia Romina Carrisi, che, dopo un medley dei loro successi, hanno presentato Raccogli l’attimo, inedito scritto da Cristiano Malgioglio.

Alto tasso di emozioni quando Tiziano Ferro ha intonato Almeno tu nell’universo di Mia Martini, terminato tra le lacrime. Potente anche l’intervento di Rula Jebreal, che ha ricordato la madre suicida durante il suo discorso contro la violenza sulle donne.

Emma, arrivata all’Ariston con il cast del nuovo film di Gabriele Muccino «Gli anni più belli, si è esibita in alcuni tra i suoi più grandi successi, incluso Non è l’inferno con cui ha trionfato nel 2012.

Le Vibrazioni in testa alla classifica

La classifica dei primi 12 big in gara, votati da una giuria demoscopica, ha consegnato il podio a Le Vibrazioni con «Dov'è», davanti a Elodie («Andromeda») e Diodato («Fai rumore»).

Seguono Irene Grandi («Finalmente io»), Marco Masini («Il confronto»), Alberto Urso («Il sole ad est»), Raphael Gualazzi («Carioca»), Anastasio («Rosso di Rabbia»), Achille Lauro («Me ne frego»), Rita Pavone («Niente – Resilienza 74»), Riki («Lo sappiamo entrambi»), Bugo e Morgan («Sincero»).

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