Spettacolo Shia LaBeouf: insulti al barista? È libertà di espressione

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1.12.2017 - 12:29

42nd Toronto International Film Festival (TIFF) - 'Borg/McEnroe' Premiere

Featuring: Shia LaBeouf
Where: Toronto, Canada
When: 07 Sep 2017
Credit: Euan Cherry/WENN.com
42nd Toronto International Film Festival (TIFF) - 'Borg/McEnroe' Premiere Featuring: Shia LaBeouf Where: Toronto, Canada When: 07 Sep 2017 Credit: Euan Cherry/WENN.com
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(Cover) - IT Showbiz - Ad aprile Shia LaBeouf si è reso protagonista di un nuovo episodio da censura, l’ultimo di una lunga serie per il controverso attore americano.

Dopo essersi visto negare una bevanda alcolica in una sala bowling di Los Angeles, il protagonista di «Transformers» ha inveito contro il barista David Bernstein con ripetuti insulti e frasi diffamatorie.

Il dipendente ha così deciso di agire per vie legali contro LaBeouf, chiedendogli un risarcimento per danni morali superiore ai 4 milioni di euro.

In occasione di un’udienza tenutasi presso il tribunale della California, Shia, mediante il suo legale Briand Wolf, si è difeso affermando come nell’occasione si sia semplicemente avvalso della sua «libertà di espressione», così come previsto dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Wolf ha definito «frivole» le motivazioni di Bernstein, che, a suo avviso, starebbe facendo leva sullo status di celebrity di Shia per estorcergli dei soldi e che «se non si fosse trattato di una celebrità, ma di un semplice alterco tra cittadini comuni, la faccenda non avrebbe avuto alcun tipo di interesse pubblico».

Bernstein ha inoltre affermato come LaBeouf gli abbia causato un forte stress emotivo puntandogli contro il pugno durante la baruffa scoppiata nel bar, interpretata dal legale semplicemente come una libera forma di comunicazione da parte del suo assistito.

«Per quanto i sentimenti del Querelante possano essere stati urtati dal termine “razzista” utilizzato dall’Imputato, la legge non tutela chi occasionalmente vede i propri sentimenti feriti. Tra l’altro, lo stesso Querelante ha ammesso di aver tentato di colpire con una bottiglia di Grey Goose l’Imputato: un fatto che ritengo molto più oltraggioso rispetto alle presunte parole pronunciate dall’Imputato», ha detto ai magistrati il legale dell’attore 31enne.

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