Cinema Il documentario «Smoke Sauna Sisterhood» fra spiritualità ed emancipazione

sifo, ats

11.1.2024 - 09:33

Il documentario «Smoke Sauna Sisterhood» della regista estone Anna Hints ci porta in Estonia, in mezzo al fumo delle saune. Qui le donne non si liberano soltanto dei loro vestiti ma anche delle loro sofferenze, confidandosi, in un percorso che porta all'emancipazione.

Keystone-SDA, sifo, ats

Dal 2020 la cosiddetta «sauna al fumo» della contea di Võru, nel sud-est dell'Estonia, è iscritta al Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.

Una pratica quella della sauna che è «profondamente ancorata nella cultura estone», si legge nel dossier stampa del documentario, distribuito da trigon-film.

Luoghi mistici

La «sauna al fumo», contrariamente a quella tradizionale, non dispone di un camino, per cui il fumo circola nella cabina finché non viene evacuato tramite valvole quando le pietre calde raggiungono una certa temperatura, si legge ancora nel dossier.

Nella pellicola la parte spirituale è molto presente, in parte nei canti ritualistici che le donne intonano per invocare la protezione degli spiriti. D'altra parte nel misticismo evocato dalle immagini stesse, in particolare le testimonianze di un'anziana del passato, il cui profilo è come una sorta di apparizione.

Il fumo, generato dalla sauna, dal fuoco di un camino o riecheggiato dalla nebbia sul lago e sulla foresta, che percorre tutto il film, conferisce anch'esso un senso di spiritualità e mistero.

La regista, classe 1982, è anche musicista folcloristica sperimentale e cantante del trio electro Eeter. Non a caso la musica riveste una grande importanza nel film, accompagnando le immagini alla perfezione e accentuandone la misticità. Si passa dai brani folcloristici della concertina a musiche più sperimentali.

Safe space

«Mia nonna mi ha trasmesso le tradizioni della sauna al fumo», dice la regista in un'intervista di Stefanie Rusterholz, sul sito di trigon-film. La sauna rappresenta un «safe space» (un luogo sicuro) dove le donne possono confidarsi e liberarsi da ciò che più pesa loro, in un processo di guarigione ed emancipazione, prosegue Hints. «Purifichiamo il corpo e l'anima prima degli eventi importanti», spiega.

Nel film le donne nella sauna si confidano i loro segreti più profondi, dagli aborti agli abusi sessuali. L'ascolto riveste una parte molto importante, le donne possono parlare liberamente senza essere né interrotte né tantomeno giudicate.

Nelle immagini in cui i discorsi si fanno seri, l'inquadratura è spesso sul busto delle donne o sulla parte inferiore del corpo. La purificazione delle donne avviene sotto gli occhi dello spettatore, attraverso il rituale della sauna e della parola.

Sfide tecniche

Per girare questo documentario la regista, assieme al suo cameraman, ha dovuto far fronte a non poche sfide tecniche, dovute in particolare all'elevata temperatura nella sauna. Ma non solo, anche a causa del soggetto delicato – i corpi nudi delle donne – e le loro storie.

«Ogni ripresa è durata il tempo necessario perché la storia riaffiorasse in superficie», spiega Hints, citata nel dossier stampa. Inoltre, aggiunge, sono state necessarie varie prove filmando il suo stesso corpo nudo prima di trovare il buon concetto visivo.

Certamente il risultato è convincente: in nessun momento ci si sente pervasi da un senso di inadeguatezza alla vista dei corpi nudi. Hints ha lavorato per sette anni a «Smoke Sauna Sisterhood», suo primo lungometraggio.

Lo scorso mese di dicembre il film è stato coronato «miglior documentario» agli European Film Awards, gli Oscar del cinema europeo, tenutisi a Berlino. L'ultimo di una lunga serie di riconoscimenti fra cui si cita il premio alla regia nella categoria «World Cinema Documentary» al Sundance Film Festival 2023.