Spettacolo Stefania Rocca: dalla terapia Junghiana al palcoscenico

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22.11.2018 - 16:34

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L’attrice torinese ha accumulato numerose esperienze di vita, come abbandonare l’università a pochi passi dalla fine e affidarsi alla tecnica del rebirthing.

Stefania Rocca ha affidato la sua vita al fato.

Secondo l’attrice torinese ogni successo raccolto è venuto da sé ed è stato accolto fra una moltitudine di esperienze come abbandonare l’università di psicologia a pochi passi dalla fine, per poi passare dall’altro lato e affidarsi a piene mani alle tecniche junghiane e al rebirthing.

L’aneddoto è stato raccontato dalla 47enne durante la sua lunga intervista per Vanity Fair, quando riferendosi al suo passato da ex universitaria a corsista presso il Centro sperimentale di cinema a Roma ha raccontato la sua interessante esperienza.

«Ho deciso di sperimentare diversi metodi, tra ansia e leggerezza, compresa una terapia junghiana di cui a un certo punto non ho avuto più bisogno», ha dichiarato Stefania Rocca al magazine. 

«Ho provato anche un rebirthing, una rinascita: parte della convinzione che tutto in noi è registrato. Ti fanno buttare in acqua, in una piscina. Poi immergere giù, rilassare. Ma io non respiravo, stavo male, dovevo uscire. Così, a bordo vasca, in una luce abbagliante, piangendo proprio come quando veniamo al mondo, ho scoperto con la terapista, e poi al telefono con mia madre, di essere nata prematura, di 7 mesi».

Oggi l’attrice è fra le più gettonate del cinema e teatro nostrano, dove in questi giorni è in cartellone con «Squalificati», del drammaturgo catalano Pere Riera.

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