Serie Vostro onore Stefano Accorsi sulla serie Vostro onore: «Il conflitto tra padri e figli è necessario»

Covermedia

2.3.2022 - 11:10

Stefano Accorsi
Stefano Accorsi

L'attore veste i panni di un giudice che fa di tutto per salvare il figlio, rinunciando persino alla sua moralità.

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Stefano Accorsi è tornato in tv nella serie «Vostro onore» di Alessandro Casale, in onda su Rai 1 dal 28 febbraio, basata sulla serie israeliana Kvodo.

L’attore interpreta il giudice Vittorio Pagani che pur di aiutare il figlio Matteo (Matteo Oscar Giuggioli), è disposto a tutto.

Il ragazzo ha infatti investito in auto un esponente dei Silva, un clan malavitoso latinoamericano che opera su Milano. 

Consapevole che se scoperto il figlio rischia ritorsioni da parte del clan, il giudice architetta una serie di bugie che potrebbero far tracollare la sua carriera.

Nell’intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attore è invitato a tracciare un parallelismo con il suo personaggio.

«Per avere una risposta ci si deve trovare in quella situazione assurda», ci dice l’attore via Zoom interrogato su cosa avrebbe fatto al posto del giudice Vittorio Pagani.

«D’istinto direi tutto il possibile, come fa il mio personaggio: quest’uomo non ha alternative, suo figlio potrebbe morire e istintivamente lo protegge mentendo».

D’altronde anche Accorsi è padre e conosce il conflitto che si genera con i figli adolescenti.

«Cercano di riallacciare il loro rapporto, ma il conflitto è acuito dal ragazzo che si trova nell’età della «ribellione»», spiega l›attore. «Mi rendo conto però che c’è la necessità del conflitto tra padri e figli, un conflitto costruttivo che serve per sviluppare la crescita. Bisogna cercare di gestirlo, anche se non è semplice». 

Dal canto suo Accorsi in famiglia è un padre attento.

«Cerco di essere il più possibile presente, di tornare spesso a casa», racconta, «per fortuna ho una moglie presente. Credo che i genitori insieme contribuiscano a insegnare ai figli il desiderio, la curiosità e l’importanza dei rapporti. Cerco di fare del mio meglio: non voglio essere troppo comprensivo nei loro confronti, serve anche gridare e dare delle regole, ma non vorrei mai perdere la fiducia dei miei figli, non mi piacerebbe che nel momento delle difficoltà non si confidassero con me per essere stato troppo duro».