Televisione Striscia La Notizia e Gerry Scotti querelati per diffamazione

CoverMedia

23.3.2020 - 11:11

Source: Covermedia

Il tg satirico e il suo conduttore sono stati citati in giudizio per un servizio diffamatorio nei confronti del Prof. Paolo Ascierto e dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli.

Striscia La Notizia e Gerry Scotti sono stati denunciati per diffamazione dal Prof. Paolo Ascierto e dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli.

In un servizio andato in onda, il presentatore ha parlato di «figuraccia» del prof. Ascierto, sostenendo che il Dr. Galli del Sacco di Milano, nel corso dell’ultima puntata di Cartabianca su Rai3, lo avesse smentito sulla presunta efficacia di un farmaco contro l’artrite nel trattamento del Coronavirus.

«(…) Servizio montato ad arte, gravemente lesivo dell’onore e della reputazione del prof. Paolo Ascierto e dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale, oltre che del tutto inopportuno e inappropriato in relazione alla drammaticità del momento che si vive, denotando una mancanza assoluta di sensibilità, specie nei confronti dei medici impegnati in prima linea e di quanti, come il prof. Ascierto, sommessamente sperimentano trattamenti terapeutici e cure, peraltro con risultati positivi», si legge nella nota del Pascale.

Gerry si è difeso, dichiarando di aver semplicemente letto un testo consegnatogli dagli autori.

«Volevo dire una cosa sulla polemica tra Ascierto e Galli: qui non si tratta di fare il tifo per l'uno e per gli altri - ha spiegato Scotti -. Posso fare solo i complimenti: Striscia la Notizia è un giornale satirico. La satira non guarda in faccia a nessuno, a volte neanche alla morte. Deve essere necessariamente cattiva. Voglio spersonalizzare la cosa. Dovessi essere chiamato davanti a Dio a testimoniare, purtroppo ci andranno gli autori o Antonio Ricci, non io, che sono solo il lettore di quel momento, di quel servizio. Se volete il mio parere da telespettatore è: Ascierto è stato zitto e si è dimostrato un signore. L'altro virologo, quello di Milano, forse poteva fare un passo indietro e non fare il primo della classe».

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