The Curve, gli errori di Trump contro la pandemia
Su You tube documentario del candidato all'Oscar Adam Benzine
ROMA, 29 OTT – I primi 90 giorni della diffusione della pandemia negli Usa dal metà gennaio a metà aprile 2020 e gli errori fatti nella gestione dell'emergenza sotto la guida del presidente Trump inchiodato per settimane al suo slogan «abbiamo tutto sotto controllo». Li esplora il documentario scandito da un tono da thriller, The Curve, del giornalista e documentarista britannico Adam Benzine nominato all'Oscar nel 2016 per il corto documentario Claude Lanzmann: Spectres of the Shoah.
The Curve è un viaggio serrato tra report giornalistici, documenti e testimonianze, che Benzine offre al pubblico in anteprima gratuita su you tube per una settimana, fino al 4 novembre, il giorno dopo l'Election day, delle presidenziali Usa. «L'elemento assolutamente imprevedibile nella risposta a questa pandemia, rispetto alle altre, è stata la reazione caotica e inadeguata del governo americano» dice la giornalista investigativa Sonia Shah. Il racconto parte dalle sottovalutazioni di gennaio. «Lo si vedeva come un problema cinese» dice il dr. Steven Taylor dell'Università della Columbia Britannica. Tuttavia nell'entourage di Trump iniziano i tentativi, respinti, di fargli prendere coscienza della questione, come quello fatto dal consulente per gli scambi commerciali Peter Navarro.
A metà febbraio «avremmo dovuto aumentare esponenzialmente il numero delle persone testate e messe in isolamento e fare un contact tracing molto migliore ma non è stato fatto» spiega Emily Landon, Capo Epidemiologa per le malattie infettiva al Chicago College of Medicine.
Trump i ha continuato a mandare messaggi contraddittori ma la risposta inadeguata degli Usa «non è solo colpa sua – aggiunge Ed Yong, reporter scientifico di The Atlantic – ma anche degli anni di tagli sistematici al sistema sanitario nazionale e alla mancanza di attenzione alla preparazione (per le emergenze, ndr)«. Problemi iniziati 30 anni, fa arrivati al culmine con Trump e che ora «devono assolutamente essere affrontati». (ANSA).
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