L’attore racconta la sua esperienza con il Covid-19, che lo ha colpito in Australia durante le riprese del nuovo film su Elvis Presley.
Tom Hanks è stato tra le prime star a essere colpite dal coronavirus.
L’attore e la moglie Rita Wilson hanno contratto il Covid-19 mentre si trovavano in Australia per le riprese del nuovo biopic su Elvis Presley, quando si sono presentanti alcuni inequivocabili sintomi.
La malattia si è dileguata nel giro di poche settimane, ma durante il suo picco il Premio Oscar racconta di aver provato «dolori lancinanti».
«Il virus se n’è andato più o meno in due settimane, anche se abbiamo avuto reazioni piuttosto diverse, e ciò è stato strano - ha dichiarato Hanks al The Guardian -. Mia moglie ha perso il senso del gusto e dell’olfatto e aveva una brutta nausea, con febbre molto più alta della mia».
«Io invece avevo dolori lancinanti per tutto il corpo. Ero continuamente affaticato e non riuscivo a concentrarmi su qualcosa per più di 12 minuti».
Il 63enne, che ha un diabete di tipo 2 e uno stent al cuore, ad un certo punto ha temuto il peggio per via dell’età e delle patologie preesistenti.
«Fino a quando la temperatura non si alzava e i polmoni non si riempivano di qualcosa che lasciava presagire a una polmonite, ci hanno detto di non preoccuparci», ha spiegato. «Non sono uno di quelli che si alza la mattina, chiedendosi se arriverà a fine giornata. Sono piuttosto calmo a tal proposito».
Rispetto alla gestione dell’epidemia da parte del presidente americano Donald Trump, Tom è apparso decisamente meno ottimista.
«Crescendo ho sempre ammirato i nostri leader per la calma e per le informazioni guida. E non credo che questo sia il suo caso. Ci sono solamente tre cose che le persone devono fare: indossare una mascherina, mantenere la distanza e lavarsi le mani».
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