Un docu su Grace Jones, icona androgina
In sala come evento a gennaio biopic di Sophie Fiennes
TORINO, 29 NOV - Una cosa è certa, la Grace Jones che si vede nel documentario di Sophie Fiennes non sembra proprio avere i 69 anni che risultano all'anagrafe, ma almeno 20 di meno. Virtù e privilegio di molti artisti. Detto questo, l'ultima rappresentante di quella categoria di pop star che, dopo la dipartita di Prince e David Bowie, hanno portato in scena l'archetipica figura dell'androgino, nel documentario 'Grace Jones: Bloodlight and Bami', passato al Torino Film Festival (Festa Mobile) dopo Toronto, si racconta abbastanza, ma soprattutto canta molto. Tanti i brani nel docu mostrati nella loro completezza, una vera rarità in una biopic musicale.
Comunque un ritratto-documentario di Grace Jones e della sua figura animalesca e da extraterrestre quello di Sophie Fiennes (in sala come evento il 29 e il 31 gennaio con Officine Ubu), in cui la modella, e poi cantante giamaicana, si mostra allo stesso tempo, nella vita come sul palcoscenico, tra ostentazioni di machismo e fragilità femminile.
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