We are the World, quando la musica diventò solidale
Da Springsteen a Jackson, 35 anni fa star in campo per l'Etiopia
ROMA, 07 MAR – Una coincidenza per dare speranza. Nei giorni in cui il mondo è impaurito davanti all'emergenza coronavirus, si celebrano i 35 anni della prima grande mobilitazione di artisti a favore di una buona, ottima causa. Il 7 marzo 1985 usciva «We Are The World», un brano scritto a quattro mani da Michael Jackson e Lionel Richie, con la produzione di Quincy Jones, che aveva il nobile obiettivo di raccogliere fondi per l'Etiopia affamata da una carestia devastante.
In 45 risposero all'appello, superstar come Bruce Springsteen, Tina Turner, Stevie Wonder, Bob Dylan, Ray Charles, Cyndi Lauper, Diana Ross non si tirarono indietro e presero parte a «Usa for Africa» (dove Usa stava per «United Support Artists»). Un incasso da 100 milioni di dollari con oltre 20 milioni di copie (che ne fece all'epoca il brano più venduto nella storia), riconoscimenti anche a livello musicale con 4 Grammy Award conquistati (tra cui quello come Canzone dell'anno) e un brano che è rimasto nella storia della musica (indimenticabili anche le immagini ormai un po' sgranate ma piene di nostalgia dallo studio di registrazione, con i cantanti che, spartiti alla mano e cuffie alle orecchie, si danno il cambio davanti al microfono – un video che su YouTube oggi ha quasi 500 milioni di visualizzazioni). (ANSA).
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