Una dolorosa separazione Gut-Behrami: «È una sensazione spiacevole quando vinci tutto, ma ti senti così sola»

fon

25.3.2025

Lara Gut-Behrami festeggia durante una cerimonia alle finali di Coppa del Mondo.
Lara Gut-Behrami festeggia durante una cerimonia alle finali di Coppa del Mondo.
Keystone

Domenica Lara Gut-Behrami si è aggiudicata la sua sesta coppa di super-G grazie a una prestazione impressionante. Un risultato incredibile, nonostante abbia sofferto di una dolorosa separazione con l'allenatore Alejo Hervas, che l'ha accompagnata per tutta la stagione.

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Luca Betschart, Nicolò Forni

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Domenica Lara Gut-Behrami ha sbaragliato la concorrenza nell'ultimo super-G di Coppa del Mondo, conquistando la sua sesta coppetta in questa specialità.
  • La ticinese è stata costantemente tra le prime 5 nella sua disciplina di punta durante tutta la stagione, nonostante, nel frattempo, abbia perso la gioia di sciare.
  • La causa è l'addio del suo allenatore di lunga data, Alejo Hervas, che ha avuto un impatto più grande del previsto sulla ticinese.

Lara Gut-Behrami ha sfoderato tutte le sue capacità nell'ultimo super-G dell'attuale Coppa del Mondo.

A Sun Valley ha sbaragliato la concorrenza di oltre un secondo con una prova magistrale, aggiudicandosi non solo la vittoria di giornata, ma anche la classifica di disciplina per la terza volta consecutiva.

Con la sesta coppetta di super-G in totale, la ticinese si consacra come l'atleta di maggior successo nella storia di questa disciplina.

In questo inverno, si è classificata sempre tra le prime 5 in ogni gara, nonostante una dolorosa rottura che le ha causato preoccupazioni per tutta la stagione.

«Avevo la testa vuota»

«Lo sci c'era già. Ma ero vuota nella mia testa. Non aveva nulla a che fare con la motivazione, ma con la gioia di sciare», ammette la 33enne in un'intervista a «Eurosport».

Il preparatore atletico col quale lavorava da molti anni, Alejo Hervas, avrebbe dovuto accompagnare la ticinese fino al termine della carriera, ma alla fine della scorsa stagione l'esperto si è trasferito a sorpresa nella squadra maschile svizzera guidata da Marco Odermatt, cogliendo Gut-Behrami alla sprovvista.

«È stato un vero peccato l'anno scorso. Non riuscivo a superarlo. Ero triste e volevo sparire, lontano. È difficile da digerire. È una sensazione spiacevole quando si vince tutto e ci si sente ancora così soli», dice la ticinese. «Sapevo che ci sarebbe voluto tempo, ma non pensavo che ci sarebbe voluto così tanto».

Un corvo arrabbiato

Nel frattempo, Gut-Behrami si è persino chiesta che senso avesse. «Ho pensato: se vinco di nuovo le gare e mi sento così male, perché mi sto facendo questo? È una domanda che mi è frullata in testa per tutta la stagione», racconta la sciatrice di Comano.

Solo nel finale di stagione è riuscita a liberarsi da questi pensieri: «Ero felice di gareggiare di nuovo. È quello che mi è mancato per tutto l'inverno».

Papà Pauli le aveva detto che stava correndo come un «corvo arrabbiato».

«Ho pensato che dovevo smettere di lamentarmi della situazione. Dopo tutto, mi restano solo dodici mesi. Ho una famiglia meravigliosa e non sarebbe giusto privarsi dell'opportunità di godere di successi come questo e soffermarsi invece sul passato», spiega l'atleta che può contare 47 successi in Coppa del Mondo.


Il ritratto di Lara Gut-Behrami

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