Mondiali di sci Odermatt manca la medaglia in gigante: «Fa doppiamente male»

fon

14.2.2025

Marco Odermatt deluso.
Marco Odermatt deluso.
Imago

Marco Odermatt ha mancato di un soffio il podio mondiale in gigante, mentre Thomas Tumler ha conquistato un incredibile argento a 35 anni. Le reazioni.

Nicolò Forni

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Marco Odermatt ha chiuso al quarto posto nello slalom gigante dei Mondiali, mancando il podio per soli 0"07 e mostrando la sua delusione per il risultato.
  • Il 27enne aveva rinunciato alla combinata a squadre per concentrarsi sul gigante, ma la scelta non ha pagato, rendendo la sconfitta ancora più amara.
  • Grande giornata invece per Thomas Tumler capace di mettere al collo la medaglia d'argento.
  • Il 35enne grigionese ha sottolineato come il suo successo sia frutto della perseveranza e ha ringraziato Swiss-Ski per aver continuato a credere in lui anche negli anni più difficili.

Per una volta, Marco Odermatt non è riuscito a soddisfare le enormi aspettative. Nello slalom gigante ha chiuso al quarto posto, ad appena 0"07 dal podio.

Intervistato ai microfoni della «SRF» dopo la gara, il nidvaldese non ha saputo nascondere la sua delusione: «Con i numeri della mia carriera, arrivare quarto in gigante non può essere soddisfacente».

«Purtroppo ho commesso un grande errore nella parte alta della pista, poi diventa difficile recuperare nella zona meno ripida. Nonostante ciò ho tagliato il traguardo con un distacco di appena mezzo secondo dal vincitore, e la medaglia mi è sfuggita per pochi centesimi», ha analizzato la sua performance l'ormai ex campione del mondo della disciplina.

Il nuovo look non ha portato fortuna a Marco Odermatt.
Il nuovo look non ha portato fortuna a Marco Odermatt.
Keystone

C'è però una cosa che rende la giornata odierna ancora più amara. Per prepararsi allo slalom gigante il 27enne aveva rinunciato alla combinata a squadre, dove la Svizzera ha poi ottenuto una storica tripletta: «Fa doppiamente male, ho sacrificato la combinata per questo».

Nonostante il quarto posto di Odi, la Svizzera ha comunque brillato in gigante, con l'argento di Thomas Tumler e il bronzo di Loïc Meillard. Noto per essere un grande uomo squadra e per gioire dei successi dei compagni, il nativo di Buochs ha ammesso: «Oggi mi ci vorrà un po' più di tempo per essere felice per loro». In discesa è stato diverso, forse perché l'oro vinto nel super-G era ancora fresco.

«Sono tre volte campione del mondo. Ho vinto l'oro in ogni disciplina. Non è poi così male», ha infine tagliato corto Odermatt, quando gli è stato chiesto di stilare il bilancio dei suoi Mondiali.

Tumler, una medaglia d'argento da cavallo pazzo

Tumler, una medaglia d'argento da cavallo pazzo

14.02.2025

Tumler: «Ho rischiato il tutto per tutto e ha pagato»

Chi è invece al settimo cielo è Thomas Tumler. Grazie a una strepitosa seconda manche il grigionese è balzato dalla sesta posizione alla seconda: sinonimo di medaglia d'argento.

«La mia performance è stata al limite. Nella parte alta pensavo di aver compromesso la gara, così ho deciso di puntare almeno a un buon piazzamento e ho rischiato il tutto per tutto. Ha funzionato alla perfezione», ha dichiarato il nativo di Samnaun sempre a «SRF».

«È stata una gara difficile - ha spiegato - con continui passaggi tra luce e ombra. I concorrenti scesi prima di me avevano ancora il sole, quindi io dovevo spingere al massimo. A quanto pare, i miei errori non mi hanno fatto perdere troppo tempo».

Thomas Tumler, sinistra, festeggia la sua medaglia d'argento con il vicintore di giornata Raphael Haaser.
Thomas Tumler, sinistra, festeggia la sua medaglia d'argento con il vicintore di giornata Raphael Haaser.
Keystone

Dopo la prima vittoria in Coppa del Mondo a Beaver Creek lo scorso dicembre, Tumler ha finalmente messo le mani sulla prima medaglia iridata in gigante, dimostrando che si può lasciare il segno anche all'età di 35 anni.

«Ho sempre avuto bisogno di più tempo degli altri per tutto, persino a scuola», ha poi scherzato, per poi aggiungere con un sorriso: «Non mollare mai paga. Anche a 35 anni, questa medaglia mi riempie di gioia».

Un ringraziamento speciale va a Swiss-Ski, la federazione svizzera di sci: «Avrebbero potuto cacciarmi già tre anni fa, ma hanno continuato a credere in me», ha voluto sottolineare l'esperto atleta, concludendo con soddisfazione: «È fantastico poter essere qui oggi».