Si tratta della gara su pattini per eccellenza, una vera e propria ultra maratona su due lame che scivolano sul ghiaccio: l'Elfstedentocht. L'ultima edizione risale al 1997.
4 gennaio 1997: finalmente si corre o, meglio, si pattina l'Elfstedentocht. Un evento leggendario per gli olandesi. Ma la gara di pattinaggio di velocità, lunga quasi 200 chilometri, ha un futuro incerto a causa del riscaldamento globale. Infatti da oltre 27 anni non si svolge più.
Eppure, nonostante la sua rarità e imprevedibilità, nei Paesi Bassi rimane un'ossessione nazionale. Quando arriva un'ondata di freddo, le conversazioni si spostano rapidamente sull'evento: forse, finalmente, questo è l'anno buono?
Wiebe Wieling è un uomo con un compito molto insolito. Ogni anno si trova alla guida dell'organizzazione di un evento che quasi certamente non si terrà.
200 km attraverso 11 città, scivolando su laghi, fiumi e canali
Wieling è presidente della «Koninklijke Vereniging de Friesche Elf Steden», ossia la Società Reale delle Undici Città Frisone, i luoghi attraversati dalla leggendaria competizione.
Il percorso dell'Elfstedentocht si snoda su laghi, fiumi e canali che scorrono nella provincia settentrionale della Frisia. I partecipanti devono completare il percorso di quasi 200 chilometri entro la mezzanotte e in ogni città (Leeuwarden, Sneek, IJlst, Sloten, Stavoren, Hindeloopen, Workum, Bolsward, Harlingen,Franeker e Dokkum) devono farsi timbrare un cartellino che attesti il loro passaggio.
Olanda, patria del «Schaatsen»
L'Olanda, Paese piatto e senza montagne, non è considerata una roccaforte degli sport invernali, ma c'è un'eccezione: il pattinaggio di velocità. Grazie al quale i Paesi Bassi occupano il nono posto nel medagliere eterno delle Olimpiadi invernali.
Delle 130 medaglie vinte, solo nove non sono andate a pattinatori di velocità: cinque nello short track, tre nel pattinaggio artistico e una nello snowboard.
Gli olandesi chiamano il pattinaggio di velocità «Schaatsen» e l'Elfstedentocht è la prova più impressionante che non si tratta solo di uno sport di punta, ma anche di uno sport popolare. Fino a 17'000 atleti hanno già preso parte alla gara di lunga distanza.
Nel 1909 23 temerari diedero vita al mito
Il 1909 fu un inverno molto freddo, tanto da dare vita all'idea dell'Elfstedentocht. Il 2 gennaio tutto era pronto per la primissima edizione di una gara che vide al via 23 temerari, ma solo sette arrivarono al traguardo.
In 115 anni si sono svolte solo quindici edizioni della gara. Le temperature, non sempre rigide a sufficienza, ne hanno impedito lo svolgimento di cento.
Il 22 gennaio del 1942 gli atleti dovettero resistere alle temperature più basse mai registrate: -12°C. Mentre il 21 febbraio del 1985 si corse in condizioni al limite del disgelo: +0,3°C.
«L'Inferno del 1963»
Ma l'edizione più famosa di tutte rimane quella del 1963, diventata pure un film. Il dodicesimo Elfstedentocht, nel lungometraggio del regista olandese Steven de Jong, prende il nome di «De hel van '63» (L'inferno del '63), uscito nelle sale olandesi nel 2009.
Nonostante lo scarso riconoscimento della critica cinematografica, il film ha attirato un pubblico così numeroso tanto da permettere al regista di vincere il «Gouden Filmtrofee» (Premio d'oro per il cinema).
All'edizione della gara del 1963 parteciparono 10'000 pattinatori, sferzati dal vento freddo che alzava polvere di neve fin dalle prime ore del mattino.
«Era già buio, erano le sei di sera, e il vento era sempre più forte. Credo che la maggior parte dei pattinatori non sarebbe mai arrivata in tempo e si sarebbe persa, e per ragioni di sicurezza sospendere la gara fu la cosa migliore che potessero fare: oltre che portarli via dal ghiaccio», ha detto il signor Oldenkamp, uno dei pochi giunti al traguardo quando allora aveva 24 anni.
Quel giorno furono circa 120 i pattinatori che completarono il percorso prima che la corsa venisse annullata. Tra loro anche Reinier Paping, il vincitore che tagliò il traguardo dopo 10 ore e 59 minuti di sforzo contro le intemperie. Il 32enne pattinò per quasi 100 chilometri da solo e arrivò a Leeuwarden prossimo allo svenimento.
Lui e i suoi stoici colleghi furono accolti da un'enorme folla, oltre che dalla regina Giuliana e la principessa Beatrice.
Solo tre edizioni dal 1963
Da quella edizione, solo altre tre volte la popolazione olandese ha avuto la fortuna di seguire questa leggendaria competizione sul ghiaccio: nel 1985, nel 1986 e nel 1997.
Chi non perde le speranze
Oltre alle centinaia di migliaia di appassionati che attendono ogni anno la buona notizia, ce n'è una che di certo non perde le speranze: si tratta del creatore dell'account Twitter dedicato @gietitaloan.
Infatti, dal suo inizio nel 2013, ogni giorno d'inverno, se è abbastanza freddo, tiene informata la popolazione sulla possibilità di svolgimento della gara. La risposta quotidiana, da 11 anni a questa parte, è sempre la stessa: Nee.
Chi scrive controlla la temperatura dell'aria a Leeuwarden (città di arrivo e partenza della Elfstedentocht): +6°C la minima, +10°C la massima. Anche per quest'anno sembra che l'appuntamento con la leggenda sia rinviato.