Kulusevski, Ronaldo, Ronaldo e Morata calano il poker bianconero al Tardini di Parma: il portoghese sale a quota 81, la Juve a 27.
Pronti via e, dopo appena un minuto, il Parma – 12 punti in saccoccia contro i 24 dei bianconeri – fa subito capire di non avere alcun timore reverenziale: Hernani – gratificato da una palla persa di CR7 – 'sgomma' sulla fascia destra e cerca un rasoiata verso Cornelius, anticipato da una uscita bassa di Buffon. La 'puntura di spillo' parmigiana, stuzzica la Vecchia Signora – vestita interamente d'arancio – che replica con una incursione di Morata, partito però in fuorigioco, e poi con una 'palombella' di McKennie che libera in area Ramsey certificando la bontà dei piedi del texano e la sua centralità nello scacchiere disegnato da Pirlo.
Con un baricentro alto, la Juventus sfoggia un ottimo possesso palla cerca l'imbucata vincente per le sue punte e costringe il Parma sulla difensiva in attesa di una qualche ripartenza. In una di queste Kucka saggia i riflessi di Buffon prima che nel giro di tre minuti – tra il 23' e il 26' – la Juve indirizzi la sfida sulla strada di Torino con un uno-due micidiale firmato Kulusevski-Ronaldo. L'o 'svedesino' colpisce con un colpo da biliardo di sinistro su assist di Alex Sandro mentre il portoghese regala uno dei grandi classici della casa galleggiando in aria a colpire di testa, in modo imparabile, un cross al bacio di Morata.
Quanto basta, al fuoriclasse lusitano, per dimenticare il rigore sbagliato con l'Atalanta, aggiornare le statistiche da 'cannibale' e trascinare la squadra, divenuta tutta concretezza, all'inseguimento delle due milanesi attese dalle partite con lo Spezia, l'Inter, e con l'insidioso Sassuolo il Milan.
Nel secondo tempo, il monologo bianconero – se possibile – sale di tono: nel giro di tre minuti, Ronaldo timbra il 3-0 portando a quota 81 il suo bottino di gol con la maglia della Juve che azione, dopo azione, chiude il Parma nella sua metà campo e guadagna angoli su angoli. Sfiorando in più occasioni il 4 a 0. Che arriva poi a quattro minuti dal termine con un colpo di testa di Morata. La Juventus, ammesso che se ne fosse mai andata, è tornata. Tocca a Inter e Milan, ora, rispondere al Maestro e ai suoi uomini.
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