Il clima di alta tensione nella Striscia di Gaza, dove il cessate il fuoco non offre molte garanzie, ha costretto l'UEFA a trasferire 120km più a nord, a Netanya, la sfida di ritorno tra Hapoel e Lugano. Abbiamo parlato con il CEO e il coordinatore sportivo del club bianconero in merito alla delicata trasferta della squadra di Mattia Croci-Torti in terra israeliana.
Ai microfoni di blue Sport il coordinatore sportivo Carlos Da Silva ha spiegato come la società ha vissuto gli ultimi giorni, nell'attesa di sapere se e dove i suoi avrebbero affrontato la compagine israeliana dell'Apoel Beer Sheva.
Nel primo pomeriggio di martedì è arrivata finalmente la conferma. Il match di ritorno del terzo turno preliminare di UEFA Europa Conference League verrà giocato non a Beer Sheva ma a Netanya, una cittadina situata nel nord d'Israele.
«È stato un processo - ha raccontato Carlos Da Silva - siamo stati in stretto contatto con la squadra negli ultimi tre giorni. Oggi finalmente si è deciso. Abbiamo discusso molto, la squadra è stata preparata. Noi abbiamo preso la decisione con sportività, e abbiamo deciso di andare in Israele per giocare contro l'Apoel Beer Sheva».
«Abbiamo avuto molte discussioni con i giocatori, una comunicazione molto aperta. Tutti i calciatori che non sono acciaccati e possono giocare, prenderanno parte alla trasferta. Adesso abbiamo voglia di giocare. Le molte domande che aleggiavano hanno trovato risposta, e abbiamo la massima fiducia nell'UEFA e nel personale in loco», ha poi precisato il coordinatore sportivo bianconero.
«Ripeto, tutti i giocatori sono pronti, e felici di prendere parte a questa trasferta. Non vedono l'ora di giocare. Per noi la faccenda è chiusa. Guardiamo avanti, pensiamo a fare una buona partita e qualificarci al turno successivo», ha concluso il 38enne.
«Vogliamo semplicemente giocare e vincere»
Il CEO Martin Blaser ci ha confidato come la società è stata informata dall'UEFA che effettivamente la partita non poteva essere giocata a Beer Sheva.
«Lunedì pomeriggio l'UEFA ci ha comunicato che la partita non si sarebbe potuta giocare a Beer Sheva, bensì in una località alternativa in Israele, - ha spiegato Blaser - da quel momento sapevamo che saremmo andati in Israele, e giocheremo, ma non nella cittadina nel sud del Paese. In seguito il club israeliano ha cercato in vari modi, sfruttando canali diversi, di rimettere in questione la decisione. Ecco perché alla fine c'è stato un po' di confusione, ma noi dal momento che avevamo avuto la conferma dell'UEFA eravamo tranquilli».
«Con tutte le discussioni che abbiamo avuto negli ultimi giorni, non si può escludere che i giocatori abbiano vissuto un calo di concentrazione, pensando un po' meno al calcio».
«Tuttavia, trattandosi di giovani atleti professionisti, sono certo che saranno in grado di ritrovare subito il focus sul calcio. Ripeto: ora vogliamo semplicemente giocare e vincere», ha concluso il CEO.
Giovedì sera i bianconeri scenderanno dunque in campo alle 19:00, ora svizzera, per proseguire la loro avventura europea in Conference League.
Per superare il turno però i ragazzi di Mattia Croci-Torti dovranno ribaltare il pesante 0-2 subito la settimana scorsa in quel di Cornaredo.