Calcio svizzero Comandante in capo polizie si oppone a sanzioni collettive per i tifosi

ats

14.2.2024 - 07:21

Un agente di sicurezza durante una partita al Letzigrund di Zurigo (foto d'archivio)
Un agente di sicurezza durante una partita al Letzigrund di Zurigo (foto d'archivio)
Keystone

Il presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali (CCPCS) si dichiara contrario alle punizioni collettive durante le partite di calcio. L'elevato numero di tifosi che si mescolano agli autori di atti di violenza rende difficile l'arresto, afferma.

Keystone-SDA, ats

«Non vogliamo limitare le libertà dei singoli tifosi», ha aggiunto oggi Mark Burkhard in un'intervista alla Basler Zeitung.

Secondo il presidente della CCPCS, che è anche comandante della polizia cantonale di Basilea Campagna, non ha senso adottare misure più severe. «Vogliamo semplicemente che la violenza associata alle partite di calcio cessi», ha dichiarato.

Stando a Burkhard, è in corso di elaborazione un modello a cascata per standardizzare le misure contro i disordini in Svizzera. Tra queste, il controllo degli accessi, la riduzione o il divieto dei settori per gli ospiti e l'obbligo di istruzioni all'arrivo.

Biglietti personalizzati tornano all'ordine del giorno

Secondo questo modello, la vendita di biglietti con l'obbligo di identificarsi sarebbe l'ultima misura da adottare se nessun'altra funziona.

I biglietti personalizzati dovrebbero tornare d'attualità in Svizzera non appena la questione legale sarà chiarita, afferma Burkhard. Attualmente i club non sono autorizzati a registrare i dati degli acquirenti di biglietti e a trasmetterli alle autorità.

La chiusura di settori negli stadi per evitare disordini, come è avvenuto al Letzigrund di Zurigo a gennaio, ha recentemente suscitato il malcontento dei tifosi. I fan avrebbero voluto dimostrare la loro opposizione a queste misure con una marcia di protesta a Berna. Alla fine, però, la marcia non ha avuto luogo.