L'allenatore del Lugano Fabio Celestini si appresta ad aprire la seconda parte di stagioni con alcuni innesti di primo piano.
Oltre che dei timori per lo stato del campo sabato e nei prossimi mesi, Fabio Celestini nella conferenza stampa pre-partita ha parlato del mercato affermando che «Sia Sadiku sia Lavanchy assomigliano a svizzero-tedeschi nell'attitudine agonistica e nello spirito».
Giocare o non giocare? «Evidentemente non sono le condizioni ideali. Le previsioni non sono buone anche per le prossime ore. Noi ci siamo preparati a dovere e siamo pronti ma c’è preoccupazione per le condizioni del campo».
Il Mister ha inoltre spiegato secondo il suo punto di vista l'arrivo, o meglio il ritorno, di Armando Sadiku. «La società ha sempre allestito in questi anni squadre molto interessanti. Poi se vogliamo andare a vedere i due nomi non è così sorprendente che Sadiku torni in qualche modo a casa. È reduce da un infortunio e può darsi che per lui il miglior posto al mondo dove giocare subito, senza bisogno di adattarsi, con una società e un ambiente che gli vogliono bene sia Lugano».
«Lavanchy è esploso con il Losanna quando ero io allenatore e che c’è una fiducia reciproca, quando è nata la problematica con le cavallette -non certo creata da noi, ma dalla sua società, noi non abbiamo mai fatto il nome di Lavanchy essendo lui legato contrattualmente al GC- allora ci siamo mossi. Sapendo del passato di Numa con me diventa più facile fare delle connessioni, poi la società ha lavorato molto bene», ha poi spiegato Celestini l'arrivo del 25enne Numa Lavanchy.
Riguardo alla preparazione il tecnico ha sottolineato quanto comunque siano importanti i risultati. «Si è fatto un gran lavoro. Siamo pochi ed è più facile creare affinità e formare il gruppo. Se questo però non si traduce in vittorie e punti sarà inutile».
SwissTXT