Il gruppo cinese proprietario della società nerazzurra annuncia di volersi concentrare sulle attività rilevanti ,e il calcio potrebbe non essere una di queste.
Poco dopo aver sorpassato in classifica i cugini nerazzurri, l'Inter si trova a tremare. Il motivo è extra-calcistico, ma non per questo meno importante per una grossa società che ha bisogno di ingenti iniezioni di denaro per rimanere concorrenziale con le altre grandi del calcio italiano, con il resto delle big d'Europa.
La notizia è rimbalzata in rete negli scorsi giorni: il gruppo Suning - proprietario dell'Inter - sembra essere in crisi. Dalla Cina il patron del gruppo Zhang Jindong ha annunciato il piano per salvare l'impero del commercio online.
«Dobbiamo concentrarci sul nostro campo di battaglia principale, dobbiamo iniziare a ridurre, e dunque ridisegnare la linea di battaglia. Ci concentreremo sul settore della vendita al dettaglio, dovremo chiudere e ridurre le nostre attività irrilevanti per l’industria della vendita al dettaglio senza esitazione».
L'Inter, che è già in vendita da mesi, potrebbe dunque essere una di quelle attività irrilevanti. Questo significherebbe mettere uno stop agli investimenti.
Le trattative per la vendita della società meneghina tra il gigante cinese è Bc Partner (società che ha sede a Londra) si erano arenate in quanto il gruppo 'inglese' intende mettere sul piatto meno di 1 miliardo: meno di quanto chiesto dalla holding d'oriente.
Inoltre rimane il fatto che la società nerazzurra deve chiedere un ulteriore prestito da 200 milioni per pagare i debiti scaduti a fine 2020, le cui proroghe si estendono fino a fine marzo, ultima scadenza per non vedersi revocata la licenza da parte dell'UEFA per la partecipazioni alle coppe europee.
Conte cercherà di tenere alta la concentrazione di tutto l'ambiente sul pallone, nella speranza che chi lavora dietro le scrivanie riesca a raddrizzare la barca sulla quale i marinai stanno facendo un ottimo lavoro.