La sfida al vertice giocata a porte chiuse tra Juventus e Inter ha visto il successo dei bianconeri che ritornano così in vetta alla classifica.
Alla Stadium è finita con la vittoria di Ronaldo e compagni. Un due a zero che per i bianconeri significa riprendere la testa della classifica - +1 dalla Lazio e +9 sull'Inter che ha giocato una partita in meno - oltre che ribadire la propria posizione di forza.
Partita giocata in uno Stadium vuoto e senza l'affetto dei tifosi, che Ronaldo ha voluto sdrammatizzare a modo suo.
Le parole di Sarri
«Ci sono ancora 12 partite da giocare, in teoria e dunque il percorso è ancora lungo. - Ha detto Maurizio Sarri rispondendo alla domanda se la vittoria contro l'Inter avesse messo una seria ipoteca sulla conquista dello scudetto- Sicuramente oggi ci siamo avvicinati a quello che voglio vedere per energia e qualità di gioco.»
Al 54esimo è stato Aaron Ramsey ha portare in vantaggio la Juve, mentre tredici minuti più tardi Paulo Dybala - entrato in campo da poco - ha siglato la rete che ha messo in ginocchio l'Inter. La scelta di far entrare Dybala a partita in corso è stata frutto di una tattica precisa, come ha precisato lo stesso Sarri: «È una considerazione che ho fatto ieri col mio staff, perché partendo con Douglas Costa titolare avevamo più soluzioni a partita in corso. Dybala, ma anche Cuadrado spostato alto. Sapevamo che Paulo poteva essere la carta giusta per vincerla».
Ramsey, Higuain e De Sciglio
«Ramsey sulla mezzala è più a suo agio, perché ha più campo davanti e vede meglio i tempi di inserimento. Sicuramente anche a livello fisico è migliorato rispetto a quando faceva il trequartista. Higuain ha fatto un grande lavoro di sacrificio. De Sciglio un po' di strizza me l'ha fatta prendere - errore che ha concesso una ghiotta occasione all'Inter - ma lo perdono», ha aggiunto Sarri scherzando.
La Juventus ha concesso pochissime palle gol, «e questa è la cosa più importante» ha concluso il tecnico bianconero.
Le riflessioni di Antonio Conte
«La partita era molto equilibrata e abbiamo iniziato meglio noi la ripresa - è stato il primo commento di Antonio Conte, allenatore dell'Inter - poi il gol di Ramsey ha cambiato tutto. La partita è cambiata a livello psicologico e noi l'abbiamo subito in maniera importante. Non siamo stati bravi a riprenderci, mentre la Juventus è cresciuta».
«Tra noi e la Juventus ci sono sei punti di differenza - ha continuato Conte il quale ipotizza una vittoria dei suoi nel match di recupero contro la Sampdoria - le due sconfitte contro di loro. Questo è un dato di fatto, siamo stati bravi a rimanere nella scia dei bianconeri ma è inevitabile fare considerazioni. Dobbiamo prendere gli elementi positivi anche dalle sconfitte, possiamo paragonarci a loro e crescere come personalità, qualità e molto altro. Questo ko ci deve aiutare a crescere e capire quanto siamo distanti. Non ci deve sconfortare, sapevamo già di avere un gap».
«Non possiamo paragonarci alla Juve»
«Non possiamo paragonarci alla Juventus che è una squadra che vince da otto anni e si sta rinforzando sempre con giocatori importanti dai palmares incredibili. Il percorso dell'Inter è iniziato da pochi mesi e anche nella composizione della rosa abbiamo provato a fare del nostro meglio».
A proposito di calcio e Coronavirus
«È normale avere preoccupazioni di salute, siamo tutti esseri umani e abbiamo famiglia - ha detto Antonio Conte - è difficile fare finta di niente e gestire certe situazioni, che sono delicate. Mi auguro che le decisioni vengano prese per tutelare tutti senza fare distinzioni. Noi ci affidiamo alle decisioni che prendono gli organi competenti».
Anche a Sarri è stato chiesto un commento sul momento di emergenza che la nostra società tutta sta attraversando.
«Oggi dentro di me mi chiedevo se fosse giusto togliere due ore di svago a chi sta bloccato a casa, ma dall'altro lato ovviamente non vorrei far correre rischi inutili ai giocatori e allo staff, anche se questo non posso valutarlo io. Per ora mi sto solo adeguando».