Moises Caicedo ha nascosto il suo dramma mentre lottava per essere all'altezza del suo nome di calciatore più costoso d'Inghilterra. Il suo Paese, l'Ecuador, è sotto assedio da settimane, i suoi parenti, ora al sicuro.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Moises Caicedo, 22 anni, è stato acquistato dal Chelsea la scorsa estate per la cifra record di 126 milioni di franchi.
- Il centrocampista è nato in Ecuador, dove vive ancora la sua famiglia.
- Il Paese sudamericano sta attraversando uno stato di emergenza, dopo le rivolte violente nelle carceri e i tantissimi omicidi registrati nel 2023.
- Il club londinese sta pagando un'agenzia di sicurezza privata per mantenere sani e salvi e lontani dalla violenza dilagante la famiglia del suo giocatore.
Il centrocampista del Chelsea Moises Caicedo, costato 126 milioni di franchi, solo adesso può rilassarsi un poco sapendo che ora i suoi cari sono al sicuro a casa, nel suo Ecuador, devastato dalla violenza.
Bombe, violenze di bande, un tasso di omicidi fuori controllo e persino un'incursione armata sul set durante una trasmissione televisiva in diretta hanno scosso il paese sudamericano... e le onde d'urto sono arrivate fino a Stamford Bridge.
Caicedo, costato ai Blues come nessun altro prima di lui, era in campo anche martedì sera contro il Middlesbrough. I Blues, sconfitti 1-0 all'andata, hanno letteralmente schiacciato l'avversario battendolo 6-1, qualificandosi così per la finale di Coppa di Lega inglese.
Ma il calcio è l'ultima delle sue preoccupazioni. E quindi la società londinese, per mettere il suo giocatore più costoso nella condizione più serena possibile, viste le circostanze, ha deciso di pagare una sicurezza privata per proteggere l'incolumità di genitori, fratelli e sorelle del calciatore.
La situazione in Ecuador
L'8 gennaio l'Ecuador è entrato in stato di emergenza per 60 giorni. I 17 milioni di abitanti del Paese si sono ritrovati sotto il coprifuoco, imposto da soldati armati, che hanno impedito ai cittadini di muoversi liberamente e di riunirsi, mentre alla polizia è stato permesso di entrare nelle case senza un'ordinanza del tribunale. Il Paese è reduce dall'anno più sanguinoso mai registrato, con dati che indicano 42 omicidi ogni mille abitanti nel 2023. Le misure drastiche sono state adottate in risposta alla violenza dilagante nelle famigerate prigioni dell'Ecuador.
L'allenatore dei Blues, Mauricio Pochettino, argentino, ha dichiarato a proposito: «Qualche settimana fa Moises era molto preoccupato».
Il coach è nato e ha vissuto in Sudamerica fino a 22 anni e quindi conosce molto bene le piaghe del suo Continente: «La situazione non è facile. In Sud America non c'è solo l'Ecuador. Di solito il club non si preoccupa solo dei giocatori, ma di tutti. Se si hanno dei problemi, il club è lì per cercare di aiutare in diversi modi».
Il manager, in un'intervista al «The Sun», ha ribadito che negli spogliatoi «ogni giorno abbiamo parlato della situazione in Ecuador. Al momento ci sono buone notizie, nel suo caso, con la sua famiglia, che è ora al sicuro».
Il 51enne ha raccontato inoltre che la situazione in Ecuador non è normale, ma sta migliorando, e di conseguenza anche il suo calciatore è più sereno.
Alcuni giorni fa, una banda ha preso d'assalto un ospedale per proteggere uno dei loro membri, in cura nella struttura. Infermieri e medici sono stati presi in ostaggio e sono stati scambiati colpi d'arma da fuoco con i poliziotti.
I disordini sono nati con la guerra dichiarata dal presidente del Paese, Daniel Noboa, alla criminalità organizzata.
Nonostante ciò il 22enne, rassicurato dal club, non ha saltato un minuto delle ultime cinque partite del Chelsea e non ha nemmeno mancato un allenamento.
La situazione dell'ex giocatore del Brighton & Hove Albion ricorda, in parte, l'incubo vissuto dall'attaccante del Liverpool Luiz Diaz, quando i suoi genitori sono stati rapiti da uomini armati su motociclette, in Colombia, alla fine dello scorso anno.