«Che sfrontatezza» Embolo: dopo il verdetto di colpevolezza provoca e fa ricorso

SDA - fon

22.6.2023

Breel Embolo ha reagito alla sua condanna.
Breel Embolo ha reagito alla sua condanna.
Keystone

Giovedì il Tribunale penale di Basilea Città ha condannato Breel Embolo a una pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere da 3'000 franchi con la condizionale per minacce ripetute. Il giocatore della Nazionale svizzera ha presentato ricorso e ha reagito alla sentenza su Instagram.

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  • Breel Embolo è stato riconosciuto colpevole di minacce multiple e condannato a una pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere da 3'000 franchi con la condizionale.
  • Il giocatore della Nazionale era accusato di aver minacciato due uomini durante un alterco avvenuto a Basilea nel maggio del 2018.
  • Embolo ritiene la sentenza una «sfrontatezza» e vuole fare ricorso.

«Che sfrontatezza», ha scritto Embolo in una storia su Instagram, accompagnando la frase: «La verità è che non sai mai a chi fai brillare il cielo quando sei semplicemente te stesso». Inoltre, il calciatore scrive: «sempre peggio».

Ciò potrebbe suggerire che la questione per lui non sia ancora risolta? Dopo la sentenza, infatti, l'avvocato del calciatore ha dichiarato che Embolo presenterà ricorso. Il calciatore non era presente alla lettura del verdetto.

In un'altra storia Instagram, Embolo ha postato una foto di alcuni giornalisti scattata mercoledì, commentando in modo sarcastico: «Ottimo lavoro, ancora una volta». Il post è accompagnato dal classico di 2Pac «Only God Can Judge Me» (solo Dio può giudicarmi ndr.).

Embolo dichiarato colpevole

«Ha sfruttato la sua posizione sociale per spaventare», ha dichiarato la presidente del tribunale durante la lettura del verdetto. Il contesto è una disputa avvenuta nelle prime ore del mattino a Basilea, nel maggio del 2018. Embolo avrebbe scatenato una lite con due uomini usando frasi come «Sai chi sono io?». L'incidente è accaduto per un «motivo insignificante» e per «orgoglio ferito».

«È stato un po' subdolo nel non voler sporcarsi le mani», ha continuato la giudice Katharina Giovannone. Oltre alle minacce, durante la lite in questione si sono anche verificate violenze fisiche. Questa volta non da parte di Embolo, bensì di un suo buon amico, il quale è stato accusato come secondo imputato nel processo. L'amico del calciatore è stato condannato per lesioni personali semplici a una pena detentiva condizionale di 10 mesi. Si suppone che abbia rotto il setto nasale di uno dei due uomini querelanti con un pugno.

Nessuna soddisfazione per Embolo

Embolo avrebbe urlato frasi come «Ti distruggo» e «Faccio picchiare pure te, figlio di puttana» dirette ai due uomini. La giudice si è basata sulle testimonianze dei presenti. «I tre uomini e le due donne hanno chiaramente descritto l'aggressività di Embolo», ha dichiarato durante la lettura del verdetto. Non vi sono dubbi che li abbia intimiditi e minacciati di violenza fisica.

La presidente del tribunale ha ammesso che il procedimento contro Embolo è durato due anni di troppo. Il numero di giorni di multa è stato ridotto di conseguenza. Una precedente condanna del 26enne, per reati stradali, non ha praticamente portato a conseguenze: la giudice ha optato per una multa condizionale con un periodo di prova di due anni, poiché «non risultano precedenti penali rilevanti».

Nella determinazione della pena, il tribunale ha scelto la massima aliquota giornaliera di 3'000 franchi svizzeri basandosi sulle informazioni relative al reddito annuale dell'atleta professionista che è sotto contratto con l'AS Monaco. Il suo stipendio stimato è di circa 3.2 milioni di euro a stagione.

Il tribunale ha respinto la domanda di risarcimento a causa del «pregiudizio mediatico» che aveva richiesto il giocatore. Embolo non è obbligato a versare alcuna compensazione alle due persone danneggiate. Secondo la giudice, la minaccia non è stata sufficientemente grave.

La sentenza è diversa per il secondo imputato, l'amico del calciatore, il quale deve versare una compensazione di 3'000 franchi svizzeri all'uomo picchiato. La giudice ha affermato che la vittima soffre ancora oggi delle conseguenze della frattura del setto nasale, come ad esempio di difficoltà respiratorie.