L'intera città di Liverpool osserverà un minuto di silenzio per ricordare il disastro dell'Hillsborough, quando 30 anni fa morirono 96 tifosi durante la finale di FA Cup.
96 lanterne sono state accese oggi sui gradini della St George's Hall, in ricordo di tutti coloro che morirono a Hillsborough.
Doveva essere una giornata di festa, invece, si trasformò in un inferno. Esattamente trent'anni fa, pochi minuti dopo l'inizio della finale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest migliaia di tifosi - troppi ne furono fatti entrare nel settore centrale- cominciarono a spingere e cadere in avanti.
Gli addetti alla sicurezza capirono che le cose stavano precipitando, anche se non si poteva vedere. All'arbitro venne chiesto di sospendere la partita, le forze dell'ordine erano impotenti, i giocatori in campo subito non capirono. Ci vollero interminabili minuti per capire la gravità della situazione: 96 tra bambini, donne e uomini furono schiacciati dalla massa. Ad oggi rimane la più grande tragedia sportiva nella storia del calcio inglese.
Oggi, il sindaco di Liverpool Joe Anderson ha posato dei fiori davanti alle lanterne.
"Per non dimenticare mai. Reds e Blues uniti per sempre."
Fuori dalla St George's Hall, ha preso la parole Louise Brookes, il cui fratello morì trent'anni fa: "Andrew è morto da più anni di quanti ne ha vissuti. Aveva solo 26 anni ed aveva tutta una vita davanti a lui. Non posso dimenticare."
Anche la prima squadra del Liverpool si è recata davanti al memoriale che fuori lo stadio di Anfield ricorda la tragedia.
Il cappellano del club inglese, il reverendo Bill Bygroves, si è intrattenuto a lungo con i giocatori della U23 del Liverpool.
Tra i presenti anche l'ex capitano dei Red Steven Gerrard, cugino dello scomparso Jon-Paul Gilhooley, la più giovane vittima della tragedia che allora aveva solo 10 anni.