Carletto bacchetta l'Italia «Finiamola con gli insulti: non si tratta di rivalità, ma di maleducazione»

bfi

15.10.2018

Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli
Keystone

Carlo Ancelotti, parlando della 'bellezza dello sport', sostiene che in Italia bisogna riappropriarsi della buona educazione e della vera rivalità sportiva. 

A Trento, nel corso del fine settimana di pausa dei vari campionati che hanno dato spazio alle partite delle Nazionali, si è svolto un dibattito sulla ‘bellezza dello sport’. Fin qui nulla di straordinario, se non fosse per la presenza sul palco di alcuni tra i maggiori protagonisti del calcio mondiale degli ultimi decenni: Carlo Ancelotti, Arrigo Sacchi e Pep Guardiola.

È stato proprio il tecnico del Napoli, tornato in Italia dopo nove anni in giro per l’Europa - Spagna, Inghilterra, Francia e Germania - a prendere spunto dai fatti recentemente accaduti a Torino, quando i napoletani sono stati ricevuti con una raffica di insulti. Situazione che ha portato il giudice sportivo a chiudere la curva bianconera.

«A livello tecnico rimaniamo sempre molto competitivi e rispettati in tutto il mondo, anche se non c'è grande qualità e tanti talenti in giro», Ancelotti ha iniziato così a dipanare così il suo pensiero.

«Ma - e qui Carletto si è fatto severo - la grossa differenza che ho notato è nelle infrastrutture e nella carenza culturale».

Uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio moderno non manca di portare argomenti a difesa della sua tesi.

«Nel resto d’Europa ho visto infrastrutture bellissime e stadi pieni, ma soprattutto ho avuto il piacere di vivere la vera ‘rivalità sportiva’. Su questo punto l’Italia è davvero indietro anni luce», ha chiosato l’ex coach di Chelsea, PSG, Real Madrid e Bayern.

«Bisogna finirla con gli insulti: non si tratta di rivalità, ma di maleducazione. La rinascita deve partire anche da qui».

Infine due parole sul Napoli e sulla sua città.

«Napoli è una bella famiglia, un bellissimo ambiente - ha detto - ci sono giocatori importanti e al contempo molto umili. Ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro. Possiamo crescere molto, in più la città è bellissima».

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