Il ritiro di Gianluigi Buffon all'età di 45 anni ha messo la parola fine a una straordinaria carriera da calciatore. Suoi i record di presenze in Nazionale, 176, e di partite di campionato in Serie A, 657. Il leggendario Buffon racconta del suo idolo di gioventù, l'uomo che gli ha mostrato la via.
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- In un'intervista a BBC Sport Africa, Gianluigi Buffon ha dichiarato che è stato grazie al Camerun di Italia 90, e più precisamente a Thomas N'Kono, se è diventato portiere.
- Il 45enne ha annunciato due settimane fa il suo ritiro dal calcio giocato.
- Il primo figlio di Buffon si chiama Louis Thomas in onore del leggendario portiere del Camerun.
Le cose sarebbero potute essere molto diverse se Buffon non avesse guardato il Camerun quando l'Italia ospitò la Coppa del Mondo del 1990. All'epoca, Buffon aveva 12 anni e giocava come centrocampista con il sogno di segnare piuttosto che di parare i palloni. Ma tutto cambiò quando vide il portiere del Camerun, Thomas N'Kono.
Nella Coppa del Mondo del 1982 N'Kono e i suoi Leoni Indomabili avevano ottenuto tre pareggi in tre partite, ma avevano subito l'eliminazione nella fase a gironi. L'Italia di Rossi, Cabrini, Tardelli e Altobelli vincerà quell'edizione.
Otto anni dopo, gli africani si erano assicurati la loro prima vittoria ai Mondiali, in una delle gare più epiche della storia della competizione: tenendo a bada Diego Maradona e i suoi connazionali si imposero 1-0. Si trattava della partita inaugurale di Italia '90, allo stadio San Siro di Milano. «Devo dire che la squadra del Camerun ai Mondiali del 1990 avrà sempre un posto speciale nel mio cuore», ha dichiarato Gianluigi Buffon a BBC Sport Africa. «Ricordo tutti i 22 giocatori perché, per me, erano dei veri eroi».
Se furono gli attaccanti Roger Milla e Francois Omam-Biyik ad aver catturato l'immaginazione del giovane Buffon - e di altri milioni di appassionati - il dodicenne trovò anche notevole la personalità del portiere del Camerun.
«Sono rimasto completamente sbalordito - ricorda Buffon - guardare N'Kono in porta mi ha fatto scattare qualcosa e mi ha spinto a diventare un portiere, perché mi piaceva da morire il modo in cui interpretava il ruolo di portiere. Mi piaceva molto la sua personalità e il modo in cui usciva dalla porta per respingere la palla. Aveva anche dei riflessi eccezionali».
Come la maggior parte dei bambini e dei ragazzi, anche al piccolo Buffon piaceva segnare: «Mi dava tanta soddisfazione. Ma poi mi è successo di vedere N'Kono... e sono felice che le cose siano andate così. È stato un cambiamento importante nella mia vita».
Un anno dopo la Coppa del Mondo, Buffon entrò nell'accademia del Parma, dove affinò le sue abilità di portiere appena scoperte. Nel 1995, a soli 17 anni esordì in Serie A contro il Milan di George Weah. Buffon si afferma presto come portiere, passando poi alla Juventus nel 2001.
Durante gli anni a Parma Gigi Buffon conobbe Patrick Mboma - compagno di Nazionale di N'Kono che giocava a Cagliari - al quale parlò della sua ammirazione per il portiere. Fu proprio Mboma a organizzare l'incontro tra i due portieri, in occasione della partita di addio al calcio di Thomas N'Kono.
N'Kono ha avuto una tale influenza sulla carriera di Buffon che nel 2007 ha chiamato il suo primo figlio con il nome del leggendario portiere camerunese.
«Abbiamo chiamato il mio primogenito Louis Thomas in onore di N'Kono, perché credo che sia stato una figura chiave nella mia vita e per la mia carriera - ha detto Buffon - mi ha permesso di fare quello che faccio, perché se non avessi seguito la squadra del Camerun quel giorno durante la Coppa del Mondo, probabilmente non sarei diventato un portiere».