Sinisa Mihajlovic è stato allontanato dall'Emilia Romagna per questioni legate alla sua salute. Dopo due guerre e la leucemia il coach del Bologna dice la sua sul periodo segnato dal coronavirus.
Al coach del Bologna, Sinisa Mihajlovic, da mesi alle prese con delle cure di chemioterapia per sconfiggere la leucemia, è stato consigliato di lasciare l'Emilia Romagna per trovare rifugio dal coronavirus nei pressi di Roma.
Anche nella capitale, come nel resto d'Italia, non si esce di casa.
«Ho fatto due guerre»
«Ho passato tre mesi chiuso in ospedale, per me le precauzioni per il coronavirus sono una passeggiata - ha commentato il 51enne - ho fatto due guerre, vissuto le bombe: sarà mai un problema stare a casa?».
In questa intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l'allenatore serbo ha deciso di raccontare la sua percezione del periodo di quarantena nazionale.
«È un privilegio stare a casa con la mia famiglia»
«Non voglio sminuire i pericoli del coronavirus, né l'ansia di chi non è abituato a stare a casa. Per dire: mia moglie si muove di più in casa che certi calciatori in campo! Ma dopo mesi in ospedale senza neppure aprire una finestra, stare a casa con la famiglia per me è un privilegio».
Gran parte degli italiani, ticinesi e probabilmente presto anche il resto degli svizzeri, francesi, belgi, tedeschi... vivono le loro giornate dentro casa - compreso il sottoscritto.
Cosa fa Sinisa Mihajlovic dentro le mura sicure?
«Libri, internet, telefono, film, serie tv... c'è di peggio no? Dobbiamo aiutare i medici stando a casa, proteggendo le fasce più deboli. Si dice che muoiono solo gli anziani con patologie pregresse, come fosse una consolazione. Ma gli anziani non sono numeri, sono risorse, sono la nostra storia».
Mihajlovic è un uomo di calcio: 63 presenze con la nazionale della Jugoslavia, 463 partite da professionista con le maglie di Stella Rossa di Belgrado, Roma e Inter - per citarne alcune. A 36 anni il nativo di Vukovar decise di appendere gli scarpini al chiodo per iniziare subito il percorso di allenatore: Bologna, Catania, Fiorentina, Serbia, Milan, Torino, Sporting Benfica e oggi ancora Bologna.
«Gli italiani sono geniali ma o gli imponi una cosa in modo netto o ti sfuggono ovunque»
«Doveroso fermare gli allenamenti, il campionato andava sospeso anche prima. L'Italia è la mia seconda casa ma qui le decisioni vengono sempre prese a metà, c'è poco coraggio e sempre una scappatoia. Gli italiani sono geniali ma o gli imponi una cosa in modo netto o ti sfuggono ovunque. Mi aspetto che il campionato finisca e che vengano rinviati gli Europei. Faremo meno vacanze? Chi se ne frega».
«Batteremo il coronavirus e dopo sarà bellissimo»
Come molti altri sportivi, anche il guerriero Sinisa Mihajlovic decide di lanciare un messaggio di speranza: «Batteremo il coronavirus e quando torneremo alla normalità sarà bellissimo».
Infine un consiglio a chi in questo periodo non riesce a fermare le polemiche: «Consiglio di vivere il finale di stagione con passione, senza polemiche o scuse: ci serva da insegnamento».