Dopo le due reti segnate al Sassuolo a Ibrahimovic è stata consegnata la maglia commemorativa per le 100 presenze in rossonero e lo svedese ha detto una delle sue solite mai scontate battute.
Dieci risultati utili consecutivi, dal rientro dopo la chiusura causata da Covid-19 nessuno ha segnato più di loro, Pioli ha firmato per altri due anni respingendo l'attacco del tedesco Rangnick e il grande leader della squadra, all'anagrafe Zlatan Ibrahimovic, è sempre ancora in discussione per la prossima stagione.
Ibra ha siglato le due reti che hanno permesso al Milan di aver la meglio sul Sassuolo e piazzarsi al quinto posto, in zona Europa League.
Non ci sono dubbi che tanto merito va allo svedese, arrivato a Milano in inverno quando i rossoneri languivano nella parte bassa della classifica, Ibra ha saputo prendere per mano la squadra infondendo tanto ottimismo, energia e sicurezza.
Correva l'anno 2010 quando Zlatan Ibrahimovic approdò al Milan dopo un'esperienza non troppo entusiasmante con il Barcellona. Ibra rimase a Milano due anni, prima di accettare la faraonica offerta del Paris St.Germain. È ritornato il 27 dicembre 2019, con in mano un contratto valido per sei mesi.
È stato Paolo Maldini (647 presenze con la maglia del Milan) a consegnare allo svedese la medaglia e la maglia celebrative per le sue 100 partite in rossonero.
Pronta, come sempre, la battuta di Ibra che ha generato una risata generale: «Grazie a tutti, ma il merito è solo vostro... perché non ho concorrenza».
Guascone, a volte sfrontato e mai banale, Ibrahimovic a 38 anni è certo un fenomeno di longevità, ma rimane il fatto che la sua battuta nasconde una parte di verità - sicuramente la sua -: il Milan dovrà assolutamente mettersi sul mercato per cercare almeno un paio di grandi attaccanti se vuole tornare ai fasti di un tempo.