«Ho dovuto cambiare me stesso» Il Lugano di Jacobacci sotto la lente

fon

9.11.2020

In questa stagione Maurizio Jacobacci e il suo Lugano sono ancora imbattuti, e dopo sei partite si trovano sulla vetta della Super League in compagnia dello Young Boys. Ospite della trasmissione «Heimspiel» di blue andata in onda domenica pomeriggio il Mister ci ha parlato di questo momento particolarmente positivo vissuto dai bianconeri.

Le statistiche parlano chiaro: da quando c'è la Raiffeisen Super League, il Lugano non ha mai fatto così bene dopo sei partite. I bianconeri sono andati a segno in tutte le loro ultime 14 uscite, statistiche record non solo a livello societario ma dell'intera lega. L'architetto di tale performance è Maurizio Jacobacci. «È una situazione che mi rende molto orgoglioso», ci ha raccontato l'allenatore, il quale ha però voluto dare il merito soprattutto alla sua squadra, ai suoi giocatori.

Convincere lo Staff

A fine ottobre 2019 Maurizio Jacobacci ha lasciato la panchina del Bellinzona per prendere il posto di Fabio Celestini a Lugano. Allora i bianconeri si trovavano al penultimo posto in classifica. In riva al Ceresio il Mister è arrivato da solo, ritrovandosi una squadra "già fatta" e uno staff tecnico collaudato. Il primo passo di Jacobacci è stato quello di convincere i collaboratori che già lavoravano in seno al club delle sue nuove idee, al fine di remare tutti nella stessa direzione.

«Ho dovuto convincere lo staff tecnico delle mie idee, di quello che volevo cambiare - ha spiegato Jacobacci - dopodiché abbiamo lavorato come un vero team con i nostri giocatori per migliorare sempre di più. Lo staff tecnico ha avuto fiducia in me sin dall'inizio».

Il cambio di sistema

I risultati positivi non sono arrivati dal giorno alla notte. Maurizio Jacobacci era intervenuto cambiando il sistema di gioco già nella seconda metà della scorsa stagione. «Abbiamo sempre giocato con quattro difensori fino alla ripresa del campionato. A causa del programma intenso siamo giunti alla conclusione che sarebbe stato meglio giocare con una linea di difensori a tre o a cinque, soprattutto per risparmiare energia preziosa».

Intuito che la squadra si trovava particolarmente bene con il nuovo sistema di gioco l'allenatore ha deciso di mantenerlo.

Equilibrio fra difesa e attacco

Da giocatore Maurizio Jacobacci era attaccante, in poco più di 300 partite disputate in Super League ha messo a segno 80 reti, ecco perché la sua filosofia di gioco è di proporre una veloce transizione in avanti. Tuttavia «prima di tutto bisogna essere solidi in difesa. Così facendo si acquisisce fiducia in sé stessi».

L'ex portiere della Nazionale svizzera Pascal Zuberbühler è un estimatore di questo Lugano. «I bianconeri giocano molto compatti dietro, ma allo stesso tempo non si può dire che il loro sistema di gioco sia noioso o esclusivamente di carattere difensivo. Anzi, propongono un calcio molto moderno fatto di verticalizzazioni repentine», ha commentato Zubi.

Adattare il sistema di gioco ai giocatori

Maurizio Jacobacci non si è mai lamentato dei numerosi infortuni che spesso hanno falcidiato la propria squadra. Il 57enne si è invece affidato ai giocatori disponibili cercando di spronarli a migliorarsi. «Non si tratta solo di migliorare la squadra - ha infatti riferito il Mister - ma anche e soprattutto di migliorare i singoli giocatori. Mi sono chiesto: "Cosa è importante per Maric o per Daprela perché si possano esprimere al meglio?", e ho cercato di comportarmi di conseguenza. Non è stato facile, mi sono dovuto informare, leggere libri e cambiare me stesso».

«So come posso avere successo con questa squadra, o con un'altra - ha poi proseguito Jacobacci - è chiaro che non posso giocare come fa il San Gallo. A Lugano non ho a disposizione giocatori per proporre un calcio come quello dei biancoverdi. Di conseguenza devo costruire il mio gioco basandomi sulle caratteristiche dei giocatori della mia rosa».

Due portieri forti non guastano

La porta del Lugano può vantarsi di essere difesa da due portieri di prim'ordine: Noam Baumann e Sebastian Osigwe. Osigwe ha giocato le prime quattro partite di campionato "approfittando" di un infortunio alla spalla del collega di reparto. Nonostante le buone prestazioni dell'ex Lucerna Noam Baumann è tornato a difendere la porta bianconera nella partita giocata contro il San Gallo.

«Ho discusso con l'allenatore dei portieri e con gli stessi interessati - ha riferito Jacobacci - dopodiché per la partita contro il Vaduz ho deciso di schierare nuovamente Osigwe. Perché? Semplicemente perché se lo meritava. Il numero uno rimane però Baumann». Quest'ultimo ha ripagato la fiducia del suo allenatore con interventi decisivi non solo contro il San Gallo, ma anche sabato scorso quando i bianconeri si sono imposti per 1-0 a Losanna.

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