Lugano chiude la stagione con un bilancio positivo, ma non privo di autocritica, in attesa di scoprire se giocherà in Europa League o in Conference League.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Il destino europeo del Lugano sarà deciso solo dopo la finale di Coppa Svizzera del 1° giugno.
- La dirigenza ha tracciato un bilancio stagionale positivo, pur ammettendo stanchezza e difficoltà nel finale.
- Dal 2026, il club guiderà lo sviluppo del calcio d'élite ticinese insieme a un partner ancora da definire.
- Croci-Torti si assume la responsabilità per la perdita di brillantezza e promette una ripartenza ambiziosa per la prossima stagione.
Per conoscere il destino europeo del Lugano bisognerà attendere ancora qualche giorno. Solo al termine della finale di Coppa Svizzera, in programma domenica 1° giugno, sarà chiaro se i bianconeri disputeranno la prossima stagione internazionale in Europa League o in Conference League.
Intanto, però, mentre la squadra si concede finalmente un po' di meritato riposo, è tempo di fare il punto.
Nell'ultima conferenza stampa stagionale, il vicepresidente Martin Blaser, il Chief Sports Officer Sebastian Pelzer e l'allenatore Mattia Croci-Torti hanno tracciato un bilancio dell'annata appena conclusa e delineato le prospettive future, dentro e fuori dal campo.
Uno degli orizzonti più strategici riguarda il settore giovanile: a partire dal 1° luglio 2026, l'FC Lugano SA assumerà la responsabilità della formazione d'élite del calcio ticinese. Un progetto che sarà sviluppato con la collaborazione di un partner del Sopraceneri, ancora da definire, ma che segna una svolta importante nella visione a lungo termine del club.
L'addio di Da Silva ha influito sui risultati? «È solo una coincidenza»
Quanto alla stagione appena terminata, il giudizio della dirigenza è positivo, seppur con qualche rimpianto. «Guardando agli obiettivi iniziali, possiamo dire che siamo andati vicini a centrarli», ha dichiarato Blaser.
«Certo, brucia non essere a Berna per la quarta finale consecutiva. Ma non abbiamo mai parlato di titolo: l'obiettivo era chiudere tra i primi tre».
Il vicepresidente ha anche smentito categoricamente che l'addio di Da Silva abbia influito negativamente: «È solo una coincidenza, al mille per cento».
Una visione condivisa da Pelzer, che ha sottolineato i meriti di una stagione comunque intensa: «Abbiamo raggiunto gli ottavi di Conference League e, grazie al quarto posto in campionato, torneremo in Europa. Ma tra infortuni e squalifiche abbiamo faticato. Ora ci concentreremo sull'analisi: capiremo dove migliorare e perché, sul finale, abbiamo perso brillantezza. Il mercato? Vogliamo investire, ma con risorse limitate servirà creatività».
Croci-Torti: «Forse la pianificazione non ha funzionato»
Anche Croci-Torti ha offerto la sua lettura della situazione, difendendo lo staff tecnico dalle critiche per i numerosi infortuni: «Quando succede qualcosa, è troppo facile cercare un colpevole. A gennaio eravamo convinti del nostro lavoro, ma le trasferte a San Gallo, Bienne e le sfide contro il Celje ci hanno messo a dura prova», ha spiegato il tecnico.
«Forse qualcosa nella pianificazione non ha funzionato: me ne assumo la responsabilità. Sono io a scegliere chi va in campo». Il mister ha anche evidenziato come il club abbia già intrapreso un'analisi interna molto approfondita, più severa rispetto agli anni precedenti.
«L'obiettivo è ripartire con l'ambizione di vincere qualcosa. E fare in modo che l'anno prossimo, di questa situazione, non si debba più parlare», ha concluso il Crus.