Ritorno in panchina? Le critiche di Mancini all'Italia: «Poca pazienza e meno talenti». Ecco cosa farebbe

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29.3.2025 - 17:54

Roberto Mancini è stato al centro delle discussioni per un possibile ritorno in panchina in Italia, in particolare come sostituto di Thiago Motta alla Juventus.
Roberto Mancini è stato al centro delle discussioni per un possibile ritorno in panchina in Italia, in particolare come sostituto di Thiago Motta alla Juventus.
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L'ex ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, discute le sfide degli allenatori in Italia e il suo possibile ritorno in panchina, sottolineando l'importanza del tempo e del supporto per ottenere risultati.

Igor Sertori

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Mancini sulla panchina della Juve? Forse in futuro, ma per ora c'è Igor Tudor.
  • Il Mancio ha espresso una critica all'Italia del calcio e l'importanza di avere «pazienza».
  • «Ho lavorato in Inghilterra per quattro anni e arrivare a vincere facendo un buon percorso credo sia la cosa migliore».
  • Preoccupazione anche per la diminuzione di talenti italiani, secondo lui anche per la presenza di stranieri di basso livello.
  • Vialli? «Un uomo straordinario, simpaticissimo, allegro, intelligente, colto».

Dal 24 ottobre dello scorso anno Roberto Mancini è senza lavoro, dopo aver ha raggiunto un accordo congiunto con la Federazione calcistica dell'Arabia Saudita per porre fine al suo contratto molto lucrativo di allenatore della nazionale. Decisione presa in seguito ai risultati deludenti ottenuti durante le qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA 2026.

Recentemente l'ex ct della nazionale azzurra è stato al centro delle discussioni per un possibile ritorno in panchina in Italia, in particolare come sostituto di Thiago Motta alla Juventus. Ma la scelta dei bianconeri è ricaduta su Igor Tudor.

Parlando durante un evento alla LUISS, come riportato da «SportMediaset», ha sottolineato l'importanza della pazienza nel mondo del calcio: «Il mio futuro? Vediamo quello che verrà, nel calcio può cambiare tutto dalla sera alla mattina. Bisogna saper scegliere».

Critica all'Italia

Riguardo alla situazione della Juventus e all'esonero di Motta, il 60enne ha dichiarato di non avere «idea di cosa sia successo», ma ha evidenziato come gli allenatori debbano avere il tempo necessario per incidere sulle squadre.

«In Italia, se le cose non vanno, l'allenatore viene subito messo in discussione», ha affermato, aggiungendo che è fondamentale che i dirigenti abbiano una visione chiara e supportino l'allenatore.

Il City e gli allenatori italiani, «ancora molto avanti»

Il Mancio ha anche riflettuto sulla sua esperienza all'estero, in particolare in Inghilterra, dove ha allenato il Manchester City: «Ho lavorato in Inghilterra per quattro anni e arrivare a vincere facendo un buon percorso credo sia la cosa migliore».

Ha sottolineato come gli allenatori italiani siano ancora molto avanti, ma che il successo dipende anche dalla qualità dei giocatori.

Enzo Maresca, l'italiano attuale allenatore del Chelsea
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Sempre meno talenti in Italia, troppi stranieri di basso livello

Parlando del calcio italiano e della Nazionale, Mancini ha espresso preoccupazione per la diminuzione di talenti italiani, attribuendo parte della colpa all'eccessiva presenza di stranieri di basso livello.

Ha poi ricordato con orgoglio la vittoria dell'Europeo, un traguardo raggiunto grazie a un percorso di crescita durato diversi anni.

Vialli, «un uomo straordinario»

Mancini ha anche reso omaggio a Gianluca Vialli, definendolo «un leader vero» e un uomo straordinario, soprattutto durante l'Europeo. 

«Un uomo straordinario, simpaticissimo, allegro, intelligente, colto. Siamo stati insieme nella nostra età più bella» ha ricordato colui che insieme allo scomparso Vialli portò la Sampdoria a vincere il suo primo e sin qui unico scudetto, nel 1991.

Il redattore ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.