Josè Mourinho, coach del Tottenham, ha accusato alcuni dei suoi giocatori di essere poco motivati negli incontri della fase a gruppi di Europa League.
Jose Mourinho ha accusato alcuni dei suoi giocatori del Tottenham di essere poco motivati dopo aver oltremodo faticato per raggiungere il pareggio (3-3) contro gli austriaci del LASK in Europa League.
Un pareggio sufficiente per sigillare la qualificazione degli Spurs ai sedicesimi di finale di Europa League, ma nonostante ciò, Mourinho ha denunciato la carente prestazione dei suoi.
Il LASK ha dominato il primo tempo, causando diversi grattacapi alla formazione inglese che si è trovata sotto di due reti.
Alla domanda su cosa ha imparato al Linzer Stadion, Mourinho ha risposto: «Niente di nuovo, purtroppo: il fatto che la fase a gironi dell'Europa League non motivi alcuni giocatori già lo sapevo. Che alcuni giocatori sono fondamentali per noi e di cui ho sempre bisogno in campo in ogni circostanza è pure una cosa che già sapevo».
Lo Special One si riferisce soprattutto a Pierre-Emile Hojbjerg e Sonny, «senza di loro non credo che avremmo portato a casa un risultato positivo».
"Quando ho visto il riscaldamento prima della partita ho avuto una brutta sensazione. Al rientro negli spogliatoi ho comunicato ciò ai miei giocatori, come faccio sempre: c'era un'enorme differenza di intensità, comunicazione ed entusiasmo tra il loro riscaldamento e il nostro».
«Allenamento domani, ma alle 12:00»
Mourinho ha poi sfogato la sua rabbia su Instagram con un serafico e eloquente messaggio: «Allenamento domani, ma alle 12:00».
Mentre il Tottenham si è qualificato per la fase ad eliminazione diretta, solo una vittoria in casa del Royal Antwerp giovedì prossima permetterà agli inglesi di passare il turno in prima posizione, evitando così formazioni che rientreranno dalle eliminazioni di Champions League.
«Ho la sensazione, ma non è una sensazione, è l'esperienza, che alcuni giocatori sentano di non dover giocare in Europa League»
ha commentato ancora il manager degli Spurs.
«Ma la contraddizione è che ragazzi come Son e Pierre sono giocatori che iniziano ogni partita, sono esempi di ragazzi che non importa dove, non importa la competizione, sono lì e ci mettono sempre il massimo impegno».
«Questo atteggiamento deplorevole l'avevo già sperimentato in precedenza. Anche al Manchester United mi trovai in una situazione simile quando perdemmo due partite in trasferta nella fase a gironi ... poi, quando si arriva al momento dell'eliminazione diretta la squadra affronta le partite in modo diverso».