Mark Clattenburg è stato uno dei fischietti più apprezzati d'Europa. Oggi lavora in Arabia Saudita e ha una sua rubrica sul giornale inglese «Daily Mail». A distanza di alcuni anni, ricorda quali sono stati i giocatori più difficili da gestire in campo.
Mark Clattenburg è stato per anni un arbitro di Premier League, oltre che direttore di gara di alcune tra le partite più importanti di inizio secolo, tra cui le finali dei campionati europei e della Champions League.
Prima di lasciare l'Inghilterra per diventare responsabile degli arbitri in seno alla Federazione dell'Arabia Saudita, nel 2017, era reputato uno dei migliori nel suo ruolo, apprezzato anche dai giocatori. Non da tutti, si capisce.
L'ex fischietto inglese ha avuto a che fare con giocatori piuttosto chiassosi, spesso sopra le righe, che ricorda con particolare interesse.
Nella sua rubrica per il «Daily Mail», infatti, Clattenburg ha rivelato quali sono stati i quattro personaggi più fastidiosi che ha incontrato sui grandi palcoscenici del calcio europeo.
1. Craig Bellamy
L'ex giocatore di Liverpool, Manchester City, Blackburn Rovers e Newcastle United era noto per la sua personalità selvaggia e si sapeva che poteva dare molto fastidio ad avversari e ad arbitri.
«Il peggiore - esordisce Clattenburg- è stato Craig Bellamy. Era un incubo da arbitrare e molti di noi la pensavano come me. Ti ringhiava addosso e si sbracciava, sfidandoti continuamente. Anche il suo linguaggio era terribile, semplicemente maleducato».
Clattenburg aveva espulso Bellamy quando giocava con il Manchester City nel 2009, e questo non ha fatto altro che rendere i loro rapporti ancora più tesi.
«L'avevo ammonito per proteste - avrei potuto mostrare un rosso diretto - e poi gli ho dato un secondo giallo per simulazione, anche se i replay hanno mostrato che in effetti era stato atterrato, in area di rigore. Ha dato di matto, come potete immaginare».
2. Roy Keane
Roy Keane è un altro giocatore che scendeva in campo con il pugno di ferro. Noto per tentare di intimidire gli avversari e gli arbitri, a volte ci riusciva.
L'ex Manchester United è sempre stato considerato un duro in campo, ma a Clattenburg non piaceva il modo in cui si approcciava agli arbitri.
«Quando giocava era difficile da gestire. Non si trattava mai di influenzare la decisione del momento, ma piuttosto di esercitare pressione in vista della prossima sfida», ha raccontato l'ex fischietto.
«Non ci si poteva fidare di lui. Non sapevi mai se sarebbe esploso o se avrebbe fatto qualcosa di brutto, come il placcaggio su Alf-Inge Haaland (papà di Eerling Halland del Manchester City ndr.). È stata una vergogna, era premeditato».
«Voleva fare l'uomo duro e questo creava problemi agli arbitri, perché quando troppo ego entra in gioco, poi diventa una guerra, come è successo una volta tra lui e Patrick Vieira», ha concluso l'oggi dirigente.
3. Pepe
Come Keane, anche Pepe era noto per il suo atteggiamento aggressivo, che ha messo in difficoltà molti giocatori, tifosi e, a quanto pare, anche i dirigenti.
In realtà le sue buffonate in campo lo hanno reso un beniamino del Real Madrid, ma a tutti gli altri non piaceva.
«Era un mercante di vento e non era affatto divertente da arbitrare, dovevi stare costantemente in guardia», ha scritto l'ex arbitro nella sua rubrica.
«Tutti mi chiedono sempre dell'incidente nella finale di Champions League del 2016, quando io ho fatto quella cosa con la lingua, mentre lui si rotolava per terra, recitando. Nella mia testa pensavo: "Quanto sei morbido per essere un uomo tanto grande?"».
4. Jens Lehmann
L'ex portiere Jens Lehmann ha avuto un'ottima carriera in Premier League per i Gunners all'inizio del secolo.
Era amato dai tifosi del club, ma - a quanto pare - meno dai direttori di gara. Anzi, Clattenburg ritiene che la sua inclinazione a lamentarsi fosse diventata, con il tempo, una debolezza.
«Non si fermava mai, era uno di quei tipi infelici che si lamentavano di tutto e di tutti. Se la palla era rotonda, si lamentava. Se la palla era bianca, si lamentava», ha detto l'ex fischietto riferendosi all'ex portiere di Arsenal, ma anche di Milan, Borussia e Stoccarda.
«Era un grande portiere, ma onestamente credo che questa fosse una sua debolezza e che le altre squadre l'avessero individuata. Spesso si arrabbiava e diventava scorretto. Inoltre le sue buffonate non erano facili da gestire».
Nel 2009, durante una sfida di Champions League con la maglia dello Stoccarda, l'allora 40enne Lehmann, nel bel mezzo di una partita, invece di aspettare un'interruzione di gioco, corse dietro la porta, si abbassò i pantaloncini e fece pipì dietro il cartellone pubblicitario, mentre il gioco continuava...