Sembra un'odissea infinita quella a cui sono confrontati i giocatori e lo staff del Wuhan Zall, la formazione cinese che da quasi tre mesi sfugge al coronavirus.
Non si tratta di ritornare a Itaca ma bensì a Wuhan.
Non parliamo di Ulisse e i suoi uomini che lasciarono Itaca per andare a combattere la guerra di Troia, ma della formazione di calcio del Wuhan Zall che lasciò la Cina a dicembre per sfuggire al coronavirus cercando rifugio in Spagna.
Il periglioso viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca è raccontato in dodicimila versi, il ritorno del club calcistico della squadra di Wuhan ve lo raccontiamo noi, in versione più stringata.
Lasciata Wuhan perché non più sicura, a metà dicembre i calciatori e lo staff tecnico del Wuhan Zall furono mandati in Spagna per continuare gli allenamenti.
Ora che anche la Spagna è falcidiata dal virus che vide proprio la città di Wuhan quale epicentro, il Wuhan Zall ha fatto ritorno in Cina.
Atterrati all'aeroporto di Shenzen, il team è stato però subito messo in isolamento. La Cina infatti teme un ritorno dell'epidemia, dopo averla quasi completamente sconfitta in casa.
Il club ha reso così noto il provvedimento deciso dalle autorità locali, aggiungendo che "dopo il periodo di isolamento richiesto a Shenzhen, il team riprenderà gli allenamenti".
Dovrebbe mancare poco all'arrivo a casa da parte dei giocatori e dello staff del Wuhan Zall, che non vedranno di certo l'ora di poter riabbracciare i propri cari.